L’ex leader del Pd, Matteo Renzi, opta per la solitaria il 25 Settembre. Questo è il suo piano ad oggi. Ma si aspetta la chiusura liste.
“Cos’è il diritto di tribuna? Un posto garantito come capolista del Pd a tutti i leader dei partiti in coalizione. Così sono sicuri di entrare in Parlamento. Lo hanno proposto anche a noi. Pare che al momento abbia accettato di prendere questo posto e correre con il simbolo del Pd, Luigi Di Maio. Amici miei, ma la dignità dov’è? Ho lasciato il Pd perchè non condividevo le idee di quel gruppo dirigente. Io non mi faccio adesso candidare da quel partito per salvare una poltrona. Le idee valgono più dei posti”.
Poi Renzi sembra epilogare: “Per me, la politica è un ideale, non un centro per l’impiego”.
Le parole di Renzi
Ma il buon Matteo non si ferma e va dritto al punto: “E a chi mi chiede se useremo il diritto di tribuna rispondo: mi chiamo Matteo Renzi, io, non Luigi Di Maio. Meglio rischiare di perdere il seggio che avere la certezza di perdere la faccia”. In fondo, Letta non gli ha negato una possibilità, affermando: “Sono pronto ad incontrarlo, c’è assolutamente ancora tempo”. La porta del Pd è quindi aperta a tutti, M5s escluso.
Matteo Renzi sa che gli servono circa un milione di voti. Perchè correndo da sola alle elezioni, Italia Viva deve arrivare al 3 per cento, ossia la soglia minima del Rosatellum, che le permetterà di entrare in Parlamento. L’obiettivo è portare a Montecitorio e Palazzo Madama, una decina di fedeli, dieci in tutto tra deputati e senatori. Il 3 per cento è un obiettivo arduo ma non impossibile: secondo l’ultimo sondaggio Swg, Italia Viva sarebbe al 2,8 per cento.