Impeachment, via libera contro Donald Trump. Nancy Pelosi: “Non ci ha dato altra scelta”. Il Presidente: “Vogliono annullare il voto”.
Usa, via libera all’impeachment contro Donald Trump. La Camera, radunata in seduta plenaria, si è espressa sui due articoli presentati da Nancy Pelosi. Entrambi i capi di accusa – abuso di potere e ostruzione del Congresso – sono stati approvati.
La Camera ha messo ufficialmente Trump in stato di accusa scrivendo con la penna indelebile il nome del presidente nella storia degli Usa. Prima di lui solo Andrew Johnson e Bill Clinton avevano dovuto fare i conti con la pratica dell’impeachment.
Il dibattito sull’impeachment, in seduta plenaria: la Camera approva entrambi i capi di accusa
Nella giornata del 18 dicembre ha avuto luogo il dibattito sull’impeachment in seduta plenaria con la Camera che ha approvato entrambi i capi di accusa a carico del tycoon. Il presidente, prima dell’inizio della discussione, ha inviato una lettera alla speaker della Camera Nany Pelosi parlando di una crociata anticostituzionale.
I capi di accusa sono due: abuso di potere (per aver fatto pressioni su Kiev per ostavolare Joe Biden) e ostruzione del Congresso, per aver bloccato testimoni e documenti.
“I democratici sono divorati dall’odio, vogliono annullare il risultato elettorale con l’impeachment”, ha commentato a caldo Trump.
Impeachment, via libera. Pelosi: “Trump non ci lascia altra scelta che agire”
“Oggi siamo qui per difendere la democrazia per il popolo. È tragico che il comportamento senza scrupoli del presidente renda l’impeachment necessario. Non ci ha dato altra scelta. È un fatto assodato che il presidente sia una minaccia attuale per la nostra sicurezza nazionale e per l’integrità delle nostre elezioni, la base della nostra democrazia“, ha dichiarato la speaker Nancy Pelosi alla seduta plenaria.
Cosa succede adesso
Il 6 gennaio inizia la seconda parte dell’impeachment che vedrà le sorti di Donald Trump nelle mani del Senato, poi si arriverà alla decisione finale per stabilire se il presidente debba essere considerato colpevole o innocente.
La questione è legata all’Ucrainagate, ossia il rapporto tra il Presidente e le autorità ucraine. L’ipotesi è che Trump abbia fatto pressioni su Kiev affinché indagasse sul Joe Biden, avversario di Donald nella corsa alla presidenza, e sul figlio Hunter, membro del board della società Burisma. Tali pressioni, sempre secondo l’impianto accusatorio, sarebbero arrivate a prendere la forma del blocca degli aiuti militari all’Ucraina.