Aperta un’indagine sul raid vandalico contro la statua di Indro Montanelli. C’è la rivendicazione.
MILANO – E’ stata aperta un’indagine sul raid vandalico contro la statua di Indro Montanelli. La Procura di Milano ha affidato l’inchiesta alla Digos che sta acquisendo tutti i filmati delle telecamere di sicurezza per cercare di risalire all’identità delle persone che hanno compiuto questo blitz.
La rivendicazione
Nel pomeriggio di domenica 14 giugno 2020 è arrivata la rivendicazione della Rete Studenti Milano e Lu.Me. (Laboratorio Universitario Metropolitano) attraverso un video pubblicato sui social.
“Chiediamo – dicono nel filmato i due movimenti – l’abbattimento della statua. Con questo gesto vogliamo ricordare come tutte le lotte sono la stessa lotta, in un meccanismo intersezionale di trasformazione del presente e del futuro. Se il mondo che vogliamo tarda ad arrivare lo cambieremo. Crediamo che figure come quella di Indro Montanelli siano dannose per l’immaginario di tutti e in una città come Milano la statua è una contraddizione che non possiamo più accettare. Un colonialista che ha fatto dello schiavismo una parte importante della sua attività politica non può e non deve essere celebrato in una pubblica piazza“.
La condanna del mondo politico
Il mondo politico condanna il gesto con il sindaco di Milano, Beppe Sala, che ha ribadito come “la statua di Montanelli deve rimanere lì. Sono disponibile a qualunque confronto sul tema del razzismo“.
“Noi, quando giudichiamo le nostre vite, possiamo dire la nostra è senza macchie, senza cose che non rifarei? – ha domandato il primo cittadino del capoluogo lombardo – io metto le mani avanti, la mia vita no. Ho fatto errori e cose che vorrei non aver fatto. Ma le vite vanno giudicate nella loro complessità. Per tutti questi motivi io penso che la statua debba rimanere lì“. Una condanna che è arrivata da tutto il mondo politico senza distinzioni di colore o di idee.