Sorelle morte nella tenda da campeggio a Marina di Massa, 2 indagati
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Sorelle morte in una tenda da campeggio a Marina di Massa, due indagati. Sequestrato il camping

Carabinieri macchina

Indagini in corso sulla morte delle due sorelle di 3 e 14 anni morte nella tenda da campeggio a causa della caduta d un albero. Due indagati.

C’è un passo in avanti nel caso della tragica morte delle due sorelle di 3 e 14 anni morte in una tende da campeggio travolta da un albero caduta a causa del forte vento. Gli inquirenti hanno iscritto due persone nel registro degli indagati. Si tratta dei titolari del camping.

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Indagini sulla morte delle due sorelle morte nella tenda da campeggio a Marina di Massa. Indagati i titolari del camping

Prosegue il lavoro degli inquirenti per fare luce su eventuali responsabilità nella tragedia, o almeno per capire se questa potesse essere evitata. Si attende il verdetto dei periti agronomi nominati dalla Procura. Questi si esprimeranno sulle condizioni di salute dell’albero caduto a causa del maltempo e della cura dello stesso albero.

Intanto nel registro degli indagati sono stati inseriti i nomi dei due titolari del camping.

Nella giornata del 13 settembre l’Ansa ha riportato la notizia del sequestro del campeggio all’interno del quale si è consumata la tragedia. Come specificato dall’Ansa, però, il sequestro non sarebbe collegato alla morte delle due sorelle, ma al mancato rispetto della normativa per la prevenzione degli incendi.

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Le dichiarazioni del padre delle due sorelle: “Chiedo giustizia e verità”

Intervenuto ai microfoni de il Tirreno, il padre delle due sorelle rimaste uccise nella tragedia ha fornito la sua versione dei fatti, raccontata probabilmente anche agli inquirenti. Secondo il papà delle due bambine di 3 e 14 anni rimaste uccise, l’albero “era marcio e doveva essere tagliato prima“. Ovviamente saranno i periti ad esprimersi sulla questione.

“Ho visto le mie due figlie sdraiate sul lettino dell’obitorio una accanto all’altra: sembravano due angeli addormentati. Io lo so, andranno sicuramente in paradiso. Ma intanto spero che qui sulla terra sia fatta giustizia, perché quell’albero non doveva cadere addosso a loro. Era tutto marcio e doveva essere tagliato prima. Io non voglio accusare nessuno, ci sono le indagini per questo. Chiedo solo giustizia e verità”, ha dichiarato l’uomo al quotidiano.

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ultimo aggiornamento: 13 Settembre 2020 16:57

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