La portavoce del Ministero degli Esteri della Russia, Maria Zakharova, ha criticato duramente il Presidente italiano Sergio Mattarella.
Nel contesto delle attuali tensioni geopolitiche, le relazioni tra Russia e Occidente sono sempre più tese. L’invasione russa dell’Ucraina ha portato a un’escalation di dichiarazioni diplomatiche e a dure condanne da parte della comunità internazionale. In questo scenario, i leader occidentali hanno più volte fatto riferimento alla storia per sottolineare la gravità della situazione.
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Le parole di Mattarella
La scorsa settimana, durante un discorso all’Università di Marsiglia, il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, ha parlato delle lezioni della storia e della necessità di una risposta internazionale coesa di fronte alle aggressioni militari. Dopo aver analizzato il contesto storico degli anni ‘30 e la crisi economica del 1929, Mattarella ha tracciato un parallelismo tra il passato e il presente, affermando:
“La crisi economica mondiale del 1929 scosse le basi dell’economia globale e alimentò una spirale di protezionismo, di misure unilaterali, con il progressivo erodersi delle alleanze. (…) Fenomeni di carattere autoritario presero il sopravvento in alcuni Paesi, attratti dalla favola che regimi dispotici e illiberali fossero più efficaci nella tutela degli interessi nazionali. (…) Fu questo il progetto del Terzo Reich in Europa. L’odierna aggressione russa all’Ucraina è di questa natura.”
La reazione della Russia
La risposta da parte di Mosca non si è fatta attendere. Maria Zakharova, portavoce del Ministero degli Esteri russo, ha definito le parole di Mattarella come “invenzioni blasfeme”. In una dichiarazione riportata dall’agenzia Tass, ha attaccato duramente il Presidente italiano, sostenendo che abbia fatto “paralleli storici oltraggiosi e palesemente falsi tra la Federazione Russa e, come ha detto, con la Germania nazista”.
Zakharova ha poi aggiunto: “È strano sentire tali invenzioni blasfeme dal presidente dell’Italia, un Paese che conosce per esperienza diretta cos’è il fascismo. Soltanto, lo conosce in modo diverso dal nostro Paese. Il nostro Paese è stato soggetto ad un attacco mostruoso della Germania di Hitler. Il nostro Paese non solo è riuscito a cacciare il nemico dal suo territorio, ma lo ha anche riportato indietro fino a casa, distruggendolo. E allo stesso tempo ha liberato l’Europa dal nazismo e dal fascismo.”
In un attacco diretto alla memoria storica italiana, la portavoce russa ha dichiarato: “Per qualche ragione, Mattarella non ha ricordato da quale parte stava il suo Paese durante la Seconda guerra mondiale e quale ‘contributo’ vi ha dato. Non lo sapeva, non conosce bene la sua storia? Non credo.”
Le reazioni in Italia: difesa e solidarietà per Mattarella
Le dichiarazioni della diplomazia russa hanno provocato un’immediata reazione in Italia. Dal Quirinale filtra che Mattarella è “assolutamente sereno” e rimanda alla lettura integrale del discorso.
Il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani ha espresso solidarietà al Presidente, dichiarando: “Solidarietà al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per le parole offensive giunte da Mosca nei suoi confronti. Rinnovo, anche a nome di Forza Italia, la piena fiducia nell’operato del Capo dello Stato, riconosciuto da tutti un autorevole uomo di pace.”
Anche la premier Giorgia Meloni ha condannato le parole di Zakharova, affermando: “Gli insulti della portavoce del Ministero degli Esteri russo offendono l’intera Nazione italiana, che il Capo dello Stato rappresenta. Esprimo la mia piena solidarietà, così come quella dell’intero Governo, al Presidente Mattarella, che da sempre sostiene con fermezza la condanna dell’aggressione perpetrata ai danni dell’Ucraina.”
Le parole di Mattarella hanno sollevato un vero caso diplomatico, evidenziando la tensione sempre più alta tra Italia e Russia. Da una parte, l’Italia ribadisce il suo sostegno all’Ucraina e la condanna dell’aggressione russa; dall’altra, Mosca respinge fermamente qualsiasi accostamento con il Terzo Reich, ritenendolo un affronto alla propria storia. Questa polemica dimostra quanto la guerra in Ucraina continui a dividere profondamente la comunità internazionale, rendendo sempre più difficile un dialogo costruttivo tra le parti.