L’Inter oramai risulta essere una squadra ampiamente prevedibile, con allenatore che non riesce ad andare oltre il suo credo.
Felicità e tristezza, questa è la settimana dell’Inter. Passa in Champions League si vero, un pareggio difendendo molto bene grazie anche alle prodezze di Onana e alla sfortuna dei giocatori portoghesi del Porto, passando poi per un sorteggio che vedrà nuovamente protagonista la squadra nerazzurra in Portogallo, questa volta contro la capolista portoghese, il Benfica.
Il discorso è, che però c’è una netta involuzione in gioco, in campionato la soglia dell’attenzione è praticamente a terra, visto oramai che lo scudetto è roba del Napoli, e che sembra che la qualificazione in Champions League possa arrivare anche con velocità di crociera, non è esattamente così. Lo sanno tutti in società, aldilà degli episodi in ogni partita, la rosa nerazzurra è stanca, logorata e probabilmente senza mordente.
Singoli non vanno, Inzaghi
Inzaghi la sua Inter, non la cambia, mai. 3-5-2, un mantra, una difesa a tre difesa a spada tratta, non si muove. Quando in svantaggio, entrano giocatori più offensivi si cambia solamente la disposizione, con al massimo 3-4-1-2, ma i tre centrali ci saranno sempre, come i due esterni a tutta fascia. Che attenzione non saranno mai degli attaccanti esterni, ma solamente terzini avanzati o centrali adattati.
Simone Inzaghi sceglie di confermare sempre il suo modulo, non ci sarà nessun cambio. Lo conoscono tutti, la fiducia ci sarà sempre fino a fine stagione, ma poi ci sarà di fare due conti sul tavolo.
