Luciano Spalletti è riuscito a restituire al centrocampo un ruolo fondamentale non solo in fase di costruzione, ma anche sotto porta
Le ultime due partite di campionato hanno restituito all’Inter due pedine fondamentali: Joao Mario e Roberto Gagliardini. Il recupero del portoghese e la ritrovata condizione del numero 5 sono solo gli ultimi passaggi di un processo di crescita che coinvolge tutto il reparto centrale.
Centrocampo Inter: da anello debole a punto di forza
L’ottimo mercato estivo condotto dal direttore sportivo Piero Ausilio non ha visto tuttavia l’arrivo di un centrocampista in grado di creare gioco. In virtù di ciò, Luciano Spalleltti ha potuto contare solo sull’innesto di Radja Nainggolan.
Il belga è andato ad aggiungersi a Marcelo Brozovic che già nella seconda metà della passata stagione aveva chiuso in crescendo e che ora si sta confermando ulteriormente con prestazioni più che positive giornata dopo giornata. Matias Vecino con i suoi inserimenti crea molti problemi alle difese avversarie resi quest’anno ancora più frequenti rispetto alla stagione passata. Inserimento dei centrocampisti che ha avuto effetti positivi su tutta la manovra nerazzurra con maggiore pressing portato agli avversari e meno distanza con il pacchetto offensivo.
Centrocampo più presente in zona gol
La crescita del centrocampo nerazzurro non è avvenuta soltanto a livello qualitativo ma anche quantitativo. La squadra nerazzurra può contare su una maggiore presenza in zona gol. Lo scorso anno una delle lacune nerazzurre era la mancanza di alternativa sotto rete con il solo Icardi e i compagni di reparto a trascinare la squadra verso la vittoria.
Nelle 14 partite disputate fin qui – 11 in campionato e 3 in Champions League – dai centrocampisti sono arrivati ben 9 gol, rispetto alle 11 marcature realizzate nell’arco della passata stagione. La crescita interista passa anche da questo con Spalletti che è riuscito a rimediare ad una mancanza enorme che aveva accompagnato la sua squadra durante la sua prima stagione in nerazzurro.
