L’intervento di Luigi Di Maio alla commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte di Giulio Regeni.
ROMA – Luigi Di Maio è stato protagonista di un intervento alla commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte di Giulio Regeni. Il ministro degli Esteri, riportato dall’Ansa, ha ricordato come “il perseguimento della verità è sempre stato, e continuerà ad essere, un obiettivo fondamentale da raggiungere nelle nostre relazioni con l’Egitto. Alla verità hanno diritto Giulio, la sua famiglia e l’Italia intera […]“.
“I progressi fatti non risultano sufficienti – ha aggiunto Di Maio – e di questo ne siamo consapevoli, ma la scelta di tenere è stata sicuramente giusta anche per avere un dialogo con le autorità locali […]“.
“Il Governo non ha implementato rapporti commerciali”
Nel suo intervento Di Maio ha precisato che “l’avvio del processo è stato un risultato insperato […]. Anche per questo voglio ringraziare tutti quelli che hanno garantito la massima assistenza […]. Cruciale è stato il ruolo della società civile e dell’opinione pubblica tutta, che hanno fortemente sostenuto la famiglia di Giulio e la loro ferma domanda di verità […]”.
“I nostri rapporti con il Cairo – ha sottolineato il titolare della Farnesina – riguardano temi bilaterali e sono lavori che facciamo anche con tutti gli altri Paesi per evitare guai peggiori, ma non abbiamo implementato accordi commerciali”.
Di Maio: “All’Egitto chiediamo giustizia e verità”
Il titolare della Farnesina ha confermato che “i rapporti con l’Egitto non potranno svilupparsi nella loro pienezza fino a quando non sarà fatta piena luce sulla morte di Giulio Regeni, considerando anche la giusta, persistente ed elevatissima sensibilità sulla vicenda da parte sia del Governo che dell’opinione pubblica. E per questo motivo sulle nostre richieste di giustizia e verità abbiamo sensibilizzato tutti i nostri partner […]“.
“Daremo piano sostegno all’autorità giudiziaria – ha concluso Di Maio – utilizzando tutti gli strumenti internazionali per eseguire la sentenza una volta che sarà emessa. Ora noi dobbiamo supportare questo processo“.