Il ministro Fioramonti in un’intervista a La Repubblica: “O tre miliardi a scuola e università o mi dimetto. Non si governa con la paura”.
ROMA – Lunga intervista ai microfoni di La Repubblica per il ministro Fioramonti. Il titolare del dicastero dell’Istruzione è pronto a fare un passo indietro in caso di mancanza di fondi sulla scuola nella manovra: “O tre miliardi o mi dimetto? So cosa ho detto e sono un uomo di parola. Dopo una serie di esecutivi che hanno tagliato sull’istruzione non mi posso accontentare di un governo che smette di prelevare dal Miur. Bisogna investire e con forza“.
Il ministro Fioramonti: “Con la paura non si va avanti”
Il ministro Fioramonti è tornato su questo esecutivo: “Il punto è che non si può continuare ad amministrare un Paese con la paura di perdere il consenso – ha ribadito il titolare del Miur – alla fine tutto questo si trasforma in paura del futuro. Per noi si tratta di un’occasione irripetibile: un governo progressista può e deve sincronizzare l’Italia sull’orologio delle nazioni più progredite, che da anni hanno già fatto quello che io provo a proporre a cominciare da un finanziamento importante, continuo e puntuale a ricerca, università e scuola“.
“Bisogna mettere soldi sulla ricerca”
Fioramonti ha chiesto di “investire sulla ricerca senza nuovi vincoli“. E rincara: “Non è certo bello scoprire su Internet l’esistenza di norme che riguardano il mio settore senza che nessuno mi abbia coinvolto“.
Conclusione finale sulle industrie: “Se le aziende plastiche non cambiano modo i produrre, tra pochi anni chiuderanno. Mettere tasse di scopo che invoglino le industrie a migliorare e spingano le famiglie a rivedere abitudini sbagliate sono un piccolo prezzo da pagare oggi per avere minore costi, in salute per esempio. Sono convinto che siamo sulla strada giusta“.
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