Sta bene Konrad Krajewski, il cardinale elemosiniere inviato da Papa Francesco in Ucraina. Alcuni spari sono esplosi contro il suo convoglio.
Il cardinale Krajewski viaggiava insieme a due vescovi nella zona di Zaporizhia. Il convoglio a bordo del quale viaggiava insieme a due vescovi, uno cattolico e uno protestante, e accompagnato da un soldato, sarebbe stato raggiunto da colpi d’armi da fuoco e il cardinale, insieme agli altri, si è dovuto mettere in salvo.
“Per la prima volta nella mia vita non sapevo dove fuggire… perché non basta correre, bisogna sapere dove”, ha dichiarato a Vatican News, in collegamento da Zaporizhia. Il cardinale, oggi ha caricato il suo pulmino di aiuti, inoltrandosi dove “oltre i soldati non entra più nessuno” perché i colpi si fanno più fitti. Konrad sta bene.
Il pericolo scampato
Tutto fortunatamente si è risolto per il verso giusto e gli aiuti sono stati consegnati, oltre che i rosari benedetti da Papa Francesco. Il cardinale ora sta proseguendo il suo viaggio per la quarta volta in terra ucraina, toccando tappe diverse fino al centro nevralgico del conflitto: prima Odessa poi Zaporizhia, con l’intento di raggiunge anche Kharkiv. Intanto, proprio a Zaporizhia è arrivata la notizia che la centrale nucleare che si trova lì, la più grande d’Europa, attualmente sotto controllo russo, è stata di nuovo ricollegata alla rete elettrica dell’Ucraina. A comunicarlo, l’Aiea, l’agenzia internazionale dell’energia atomica i cui delegati avevano nei giorni scorsi fatto visita all’impianto.