Crosetto sul conflitto Israele-Iran: l’Italia a rischio atti terroristici e gravi conseguenze da una possibile escalation.
Il ministro della Difesa Guido Crosetto, in un’intervista al Corriere della Sera e riportata da Fanpage, ha affrontato le implicazioni della crescente tensione tra Israele e Iran. Il ministro del governo di Giorgia Meloni ha evidenziato quali sono i rischi per l’Italia, tra cui possibili “atti dimostrativi da parte di gruppi radicalizzati“. Nel frattempo, Donald Trump minaccia di colpire l’Iran con tutta la forza se attaccasse gli Usa.
Israele-Iran, Crosetto non esclude l’uso del nucleare
Guido Crosetto ha inoltre messo in evidenza il pericolo rappresentato dal programma nucleare iraniano. “La corsa dell’Iran verso l’arricchimento dell’uranio e la costruzione della bomba atomica, era ed è inaccettabile per Israele“, ha affermato. Israele, ha spiegato il ministro, è consapevole del fatto che “il giorno in cui l’Iran avesse la bomba atomica, non perderebbe un’ora: la userebbe senza esitazione“.
Pur confermando che “non ci sono segnali concreti di imminente impiego di armi nucleari da parte di Israele“, il ministro del governo di Giorgia Meloni ha avvertito che “purtroppo non possiamo escludere nulla“.
Il rischio di attacchi terroristi in Italia
Secondo Guido Crosetto, nell’intervista al Corriere della Sera riportata da Fanpage, l’Italia non è attualmente sotto una minaccia diretta da parte di specifiche organizzazioni, ma resta esposta al rischio di “atti dimostrativi da parte di gruppi radicalizzati“.
Il ministro ha sottolineato come i dispositivi di sicurezza siano stati rafforzati “in tutto il Paese, ma senza creare allarmismi“. I servizi di intelligence e le forze di polizia lavorano “con la massima attenzione e reattività come sempre“.
L’escalation del conflitto potrebbe avere, secondo il ministro, ripercussioni molto serie anche per l’Italia. “Un’escalation potrebbe avere gravi ripercussioni sull’economia, sull’approvvigionamento energetico e sulla sicurezza interna“, ha dichiarato. In particolare, ha individuato nello Stretto di Hormuz un “punto critico” per le prossime settimane, con effetti che potrebbero prolungarsi anche nel medio-lungo termine.
