Ennesimo raid di Israele su Rafah. Attacco nella zona nord-occidentale del distretto, dove sono state segnalate decine di morti e feriti.
Ancora sangue e morti nella Striscia di Gaza. Ennesimo durissimo raid di Israele sulla tendopoli di Tel al-Sultan, nel quartiere nord-occidentale di Rafah. Si tratta di un campo profughi, teoricamente “zona sicura”. L’Idf si sarebbe difeso sostenendo di aver preso di mira con armi di precisione alcuni comandanti di Hamas. Il risultato, però, è un bilancio pesantissimo di morti e feriti.
Israele, raid su Rafah in una zona umanitaria
Situazione ancora critica a Rafah, dove l’esercito di Israele ha colpito con un raid devastante la tendopoli di Tel al-Sultan, nel quartiere nord-occidentale del distretto. Il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, ha dichiarato che almeno 40 palestinesi sono stati uccisi e decine sono rimasti feriti. Secondo quanto si apprende, la maggior parte delle vittime erano donne e bambini.
A conferma la situazione anche la Mezzaluna rossa palestinese. “Le nostre ambulanze trasportano un gran numero di martiri e di feriti in seguito all’attacco dell’occupante sulle tende delle persone sfollate vicino alla sede delle Nazioni Unite, a nord ovest di Rafah”, le parole dell’organizzazione sanitaria su X ricordando che la zona colpita sarebbe dovuta essere un “luogo indicato dall’occupazione israeliana come zona umanitaria”.
L’Idf: “Uccisi due comandanti di Hamas”
Anche lo stesso esercito israeliano ha confermato che è stato effettuato un attacco nella zona nord-occidentale del distretto di Rafah, dove sono state segnalate decine di morti e feriti. La difesa di Israele, in questo senso, riguarda l’esito dell’operazione: secondo l’Idf, infatti, sono stati uccisi due alti esponenti di Hamas. Si tratterebbe di “Yassin Rabia comandante della leadership di Hamas in Cisgiordania e Khaled Nagar, un alto esponente della fazione sempre in Cisgiordania”. Sui social diversi i filmati dell’accaduto con la strage a Gaza che ha fatto presto il giro del mondo.
