La Commissione europea prevede un rialzo del Pil per il nostro Paese del 3,8%, che nel 2023 salirà solo dello 0,3%.
Le stime economiche dell’Ue vengono influenzate dalla domanda globale della guerra in Ucraina e della maggior inflazione. L’attesa è che il pil nell’eurozona si attesti al +3,2% quest’anno, per rallentare al +0,3% nel 2023 con un rialzo nel 2024 dell’1,5%. “La crisi energetica sta erodendo il potere d’acquisto delle famiglie e gravando sulla produzione”.
Le stime
Secondo le previsioni economiche da parte della Commissione europea, in Italia il Pil salirà al 3,8% per il 2022 rispetto all’ultima percentuale di luglio che registrava un 2,9%. Per il 2023, però, si prevede un rialzo del solo 0,3% rispetto allo precedente 0,9% previsto. Per quanto riguarda il 2024 invece, il Pil italiano potrebbe riprendere a risalire attestandosi un 1,1%.
L’Ue attende un passaggio dal 5,1% al 3,6% del 2023, per risalire poi al 4,2% nel 2024. Il rapporto del debito sul Pil dovrebbe diminuire dal 150,3% del 2021 al 144,6% nel 2022 e segnare un successivo lieve calo anche nel 2024 al 142,6%.
Gli effetti esterni sull’Italia
Il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, spiega che l’Italia risente molto degli effetti dovuti dai prezzi dell’energia e il peggioramento della situazione esterna. “Nel 2023 è probabile che la spesa per consumi ristagni, mentre si prevede che gli elevati costi di input, l’inasprimento delle condizioni di finanziamento e il rallentamento della domanda smorzeranno gli investimenti. Di conseguenza, la crescita del Pil dovrebbe rallentare allo 0,3% nel 2023, prima di salire all’1,1% nel 2024”, afferma.
Nei Paesi del G20 si prevede uno stop della crescita del pil all’1,3%, e in frenata rispetto al +2,5% atteso quest’anno. Per l’Italia, è prevista una retrocessione del pil dell‘1,4%. Contrazione attesa anche in Germania (-1,8%), Francia (-0,7%), Gran Bretagna (-0,5%) mentre gli Usa cresceranno di un modesto +0,4.