Juventus, inchiesta: altre 6 squadre coinvolte

Juventus, inchiesta: altre 6 squadre coinvolte

La Procura di Torino ha inviato i documenti dell’inchiesta Prisma sulla Juventus ad altre 6 procure di città le cui squadre sono coinvolte.

I pm della Procura di Torino hanno trasmesso alcuni atti dell’inchiesta Prisma sulla Juventus ad altre sei procure delle città di Bologna Genova, Cagliari, Bergamo, Udine e Modena. Si tratta di una questione di competenza territoriale ovvero dei rapporti tra la Juventus e le altre squadre coinvolte nelle operazioni di mercato: Atalanta, Sampdoria, Sassuolo, Udinese, Cagliari e Bologna.

I titolari dell’inchiesta hanno quindi chiamato in causa nell’operazione anche le squadre che hanno registrato plusvalenze insieme al club bianconero per chiarire situazioni non corrette. Alcune di queste squadre non erano state assolte dalla revocazione della sentenza sulle plusvalenze dell’aprile 2022. Tra gli atti inviati alle Procure ci sarebbero i prestiti “con obbligo di riscatto non federale” di Romero e Demiral con l’Atalanta oltre ad altri impegni presi per Mattiello, Muratore, Caldara e ancora Romero per un totale di circa 14,5 milioni di euro, Orsolini per il Bologna, Cerri per il Cagliari, Audero, Peeters e Mulè per la Samp e Demiral e Traorè per il Sassuolo. Discorso simile anche per Mandragora dell’Udinese convocato dai pm per testimoniare. Secondo i pm ci sarebbe stato un accordo privato con la juventus.

Allianz Stadium, Juventus

Come si evolverà l’inchiesta

La maggior parte di queste operazioni di mercato sarebbero state accompagnati da lettere private di accordi di riacquisto mai depositate in Lega. Il materiale è sufficiente da segnalarlo ad altre procure. Ora l’inchiesta si potrebbe allargare a tutto il calcio italiano ed è probabile che le nuove indagini possano coinvolgere anche altre società oltre queste 6 squadre già prese in considerazione. Oppure le Procure di queste sei città decidano di chiudere le indagini senza rinvio a giudizio.

Il 27 marzo intanto verranno discusse le richieste di rinvio a giudizio per i 12 indagati tra cui l’ex presidente della Juventus Andrea Agnelli e l’ex vicepresidente Pavel Nedved, e la richiesta della stessa società bianconera di spostare il procedimento da Torino a Milano.