La Procura della Figc ha chiuso le indagini che vedono coinvolta la Juventus sulle plusvalenze e manovre finanziarie.
La chiusura delle indagini per le ‘manovra stipendi, partnership e agenti’ è stata notificata alla Juventus dalla Procura della Figc e agli otto ex dirigenti. Inoltre, il procuratore Chinè contesta al club bianconero la violazione del principio di lealtà sportiva per i tre filoni. Una contestazione che si aggiunge al caso delle plusvalenze per cui il 19 aprile ci sarà il giudizio di legittimità del Coni sulla penalizzazione dei 15 punti su questo campionato.
La Juve “ritiene di aver applicato correttamente i rilevanti principi contabili internazionali, nonché di aver operato nel pieno rispetto del principio di lealtà sportiva”. Si legge così in una nota diffusa dalla società bianconera. La Juventus afferma di aver operato in modo corretto come già illustrato nella relazione finanziaria del giugno del 2022 e in quella del dicembre 22, aggiunge la nota. La difesa ora ha quindici giorni per inviare memorie.
Cosa succede dopo la chiusura delle indagini
In seguito poi il procuratore dovrà decidere se archiviare il caso oppure procedere con un procedimento sportivo dal primo grado. Oltre alla società, l‘inchiesta Prisma accusa anche l’ex presidente Andrea Agnelli, all’ex dt Fabio Paratici, e all’ex vice presidente Pavel Nedved. Le manovre stipendi, citate dall’inchiesta, riguardano le scritture private in base alle quali i giocatori rimandavano la riscossione dello stipendio e non iscritte a bilancio e mai depositate alla Federcalcio.
Le posizioni dei sei club (Sampdoria, Atalanta, Sassuolo, Udinese, Bologna e Cagliari) che hanno trattato, sottoscritto o comunque pattuito “accordi confidenziali in operazioni di mercato senza provvedere al deposito della modulistica federale e/o provvedendo a depositare documenti recanti pattuizioni diverse da quelle concluse” saranno valutate a conclusione delle indagini in corso da parte della magistratura.
