La Corte europea condanna l’Italia per la condanna all’ergastolo ostativo. La pena non rispetta i diritti dell’uomo e viola la Convenzione europea.
Per la Corte europea l’ergastolo ostativo viola i diritti umani dei detenuti. E il messaggio è rivolto direttamente al’Italia. La formula fine pena mai, secondo la Corte di Strasburgo, non sarebbe accettabile e dovrebbe scomparire dai certificati di condanna dei detenuti.
La Corte europea sull’ergastolo ostativo: viola i diritti umani
Stando a quanto sottolineato dalla Corte di Strasburgo, la condanna all’ergastolo violerebbe il terzo articolo della Convenzione europea sui diritti dell’uomo.
Il caso Viola
La Corte si è occupata nello specifico del caso Viola, un detenuto condannato all’ergastolo ostativo per associazione mafiosa e omicidi, tanto per citare alcuni dei capi di accusa più rilevanti. Le autorità non hanno concesso all’uomo la scarcerazione nonostante la comprovata buona condotta e nonostante un riconosciuto miglioramento della personalità del soggetto.
L’Italia è stata condannata dalla Corte europea al pagamento di seimila euro ed è stata ritenuta responsabile di aver privato una persona della propria libertà senza lavorare sulla riabilitazione sul reinserimento nella società.
La sentenza però non prevede la scarcerazione del detenuto, che resta quindi in galera con la formula del fine pena mai.
L’assist a Cesare Battisti
Inutile sottolineare come la sentenza rappresenti un prezioso assist per Davide Steccanella, avvocato di Cesare Battisti. Il legale dell’ex terrorista rosso è da mesi al lavoro per ottenere la commutazione della pena e non è da escludere che possa procedere anche presentando il caso alla Corte di Strasburgo.