In una lettera Roberto Formigoni racconta i suoi primi tre mesi in carcere: “In galera vivo il presente istante per istante”.
MILANO – Primi tre mesi in carcere per Roberto Formigoni che affida a Tempi una lunga lettera, riportata dall’AGI: “Hanno potuto condannarmi – scrive l’ex governatore della Lombardia – ma non hanno potuto decidere del mio modo di reagire e di vivere, non hanno potuto inquinare né il mio cuore, né il mio cervello. In galera, come nella mia vita, vivo il presente istante per istante, e il presente è luogo della presenze di un altro, e ogni istante è un’occasione di sofferenza ma anche di incontro di dialogo e di riflessione“.
Nella missiva c’è spazio anche per una dura critica al Governo: “Una condanna senza colpa e senza prove, perdipiù aggravata dalla cosiddetta legge spazzacorrotti di Cinquestelle e Lega, applicata retroattivamente e incostituzionale“.
Roberto Formigoni dal carcere: “Qui dentro sto studiando”
Roberto Formigoni nella lettera racconta anche il suo periodo in carcere: “Ciò che sto vivendo qui ha acuito la mia convinzione che il tempo non andrebbe mai sprecato – specifica – al contrario di quel che si può pensare, in carcere il tempo è poco. Devi fare tutto ciò che è legato alla sopravvivenza quotidiana, devi sottoporti a pratiche burocratiche e tempi di attesa. E pure le medicine sono quelle che prendevo a casa, non ho avuto nuovi malanni, le devo ritirare, una pastiglia al giorno, in tre momenti diversi“.
“Se fossi fuori – conclude – utilizzerei il tempo per fare. Ora qui dentro lo sto utilizzando per studiare, testi classici e contemporanei, politica, economia e teologia. Infine c’è il tempo per la corrispondenza: le lettere, le mail e i messaggi che per settimane mi sono arrivati a fiume, oggi hanno un po’ rallentato il ritmo, ma ogni giorno ci sono nuovi arrivi. E’ qualcosa di straordinario, che mi emoziona e mi sorprende ogni volta“.
fonte foto copertina https://www.facebook.com/RobertoFormigoniOfficial/