La Russa Capo di Stato al posto di Mattarella: cosa può succedere col premierato

La Russa Capo di Stato al posto di Mattarella: cosa può succedere col premierato

Ignazio La Russa Presidente della Repubblica al posto di Mattarella? Il commento di Vittorio Sgarbi sugli effetti del premierato.

Il premierato voluto dal Governo ha creato non poche opinioni nell’ambiente politico. A commentare i possibili effetti di questa riforma è stato Vittorio Sgarbi che, ad Affaritaliani, ha detto la sua riguardo alla possibilità di vedere l’attuale Capo di Stato Sergio Mattarella dimettersi e, magari, una figura come Ignazio La Russa prendere il suo posto.

La Russa al posto di Mattarella? Parla Sgarbi

Vittorio Sgarbi

Sulle vicende relative al premierato voluto dal Governo Meloni con la riforma che introduce l’elezione diretta del premier si è espresso, come detto, Vittorio Sgarbi che ha subito risposto ad alcune domande di Affaritaliani riguardo la possibilità di vedere Ignazio La Russa, ora Presidente del Senato, diventare Capo di Stato.

“In caso di dimissioni di Mattarella, La Russa al suo posto? La Russa è ovviamente un’ipotesi, ma difficile con il premier dello stesso partito”, ha spiegato il sottosegretario alla Cultura.

Per lui meglio un’altra opzione: “Piuttosto una soluzione credibile sarebbe quella del ministro della Giustizia Carlo Nordio”, ha spiegato.

Il premierato e cosa può succedere

Entrando nel dettaglio del premierato, Sgarbi ha parlato della possibilità dell’attuale Presidente della Repubblica, Mattarella, di dimettersi dalla carica: “Non credo che lo farà, ma è un’ipotesi che si può porre visto il mutamento radicale ma solo apparente della Costituzione”.

E ancora sulla riforma: “Di fatto, già eleggiamo il presidente del Consiglio. Accadeva prima con Berlusconi e ora è successo con Meloni. Non si capisce tutto questo dibattito sul premierato, visto che di fatto i parlamentari votano secondo ordini di partito”.

“Mutando però l’assetto costituzionale potrebbe porsi il tema delle dimissioni del Capo dello Stato, anche se Mattarella potrebbe fregarsene essendo eletto dal Parlamento e non dai cittadini. E comunque la riforma del Centrodestra non tocca il presidente della Repubblica, se non marginalmente con l’eliminazione dei senatori a vita scelti dal Quirinale”, ha concluso Sgarbi.