La protesta del segretario della Cgil, Maurizio Landini, tra la sede Rai e gli attacchi alla Premier Meloni per il primo maggio e il lavoro.
Dopo aver affondato spesso il colpo contro la Premier, Giorgia Meloni, Maurizio Landini è tornato a parlare e lo ha fatto a margine della festività del primo maggio. Il segretario della Cgil, infatti, dopo aver protestato sotto la sede Rai di via Teulada e poi quella a Napoli, in merito alla poca comunicazione rispetto ai cinque referendum dell’8 e 9 giugno, ha tuonato contro la Presidente del Consiglio nel corso di una intervista a Repubblica.

Landini e l'”assedio” alle sedi Rai
Il segretario della Cigl, Maurizio Landini, è stato protagonista a margine di una iniziativa sul referendum per cancellare il jobs act. Da Roma, l’uomo ha spiegato sotto la sede Rai di via Teulada: “Siamo qui per chiedere che venga fatta un’informazione adeguata. Stiamo parlando del servizio pubblico che ognuno di noi paga e quindi rivendichiamo un’informazione adeguata. Cittadini e cittadine italiani hanno il diritto di sapere che c’è un referendum, che cosa è e di poter decidere”, ha detto.
Il segretario ha poi aggiunto: “Oggi la battaglia e difendere il diritto di voto. Non chiediamo una campagna a sostegno del sì ma una campagna a sostegno del diritto delle persone di andare a votare”. In questo senso la richiesta non è stata diretta solo alla Rai ma in generale a tutte le televisioni e gli organi di informazione.
L’attacco alla Meloni sul primo maggio
Successivamente è stato tempo di parlare del tema lavoro in relazione al primo maggio. “Siamo di fronte a dei veri e propri omicidi, non delle fatalità”, ha detto Landini criticando la Meloni e il Governo. “Siamo di fronte a un modello di fare impresa e mercato che uccide, che è stato favorito dalla politica e dal Parlamento con le leggi. Quindi basta chiacchiere, è il momento di agire e intervenire”.
Il segretatorio della Cigl ha parlato di “una responsabilità precisa, non basta adesso far finta di piangere e dire che le cose non vanno”. E ancora con riferimento alle iniziative annunciate per il 1° maggio da Giorgia Meloni: “Non è il momento delle chiacchiere o degli annunci, ma dei fatti”.
A Repubblica, Landini ha poi ribadito il concetto: “Non è questo il momento della propaganda, ma di risposte. Morti e infortuni aumentano. Un problema sulla sicurezza evidentemente esiste. E anche la premier ora l’ammette: i suoi provvedimenti non funzionano perché sono sbagliati. La salute deve diventare un investimento, non può essere considerato un costo. E’ un tema di diritti negati: alla vita, alla dignità, a un lavoro pagato il giusto”.