Coronavirus, l’App Immuni ‘non sfonda’. Quattro milioni di download, meno di quanto previsto al momento del lancio.
A funzionare funziona, assicurano, ma l’App Immuni, ferma a 4 milioni di download dal momento del lancio, evidentemente non ha vinto le resistenze e lo scetticismo di una buona parte degli italiani.
App Immuni, meno download del previsto
Le critiche all’applicazione per il monitoraggio da parte degli scettici sono due: non ci sarebbero garanzie per quanto riguarda la tutela della privacy e non sarebbe utile. Entrambe le obiezioni sono state smontate dalle istituzioni, ma evidentemente non basta. Ed è un peccato se consideriamo che Immuni era stata presentata come uno strumento importantissimo della fase di monitoraggio – cruciale – della circolazione del coronavirus sul territorio.
Il ‘conflitto’ con le App regionali
Esiste un terzo nodo, ossia quella dell’esistenza di App regionali per il monitoraggio. Con l’Italia ormai in piena fase tre, quella della convivenza con il coronavirus, è evidente che uno strumento nazionale possa essere più efficace o quantomeno più accurato. Per l semplice fatto che ormai da settimane non esistono più le barriere interne che avevano caratterizzato le settimane di lockdown.
Coronavirus, l’errata concezione che l’emergenza sia definitivamente alle spalle
Esiste poi un tema da non sottovalutare. Gli italiani vogliono scrollarsi di dosso la paura del coronavirus. Un’arma a doppio taglio. Da una parte è giusto tornare a vivere la propria normalità senza vivere in un clima di terrore, dall’altra certi accorgimenti devono essere rispettati fino a quando non sarà diffuso un vaccino in grado di garantire l’immunità. E troppo spesso assistiamo a scene di assembramenti e mascherine inesistenti.
Lo dimostra in qualche modo il fatto che Immuni non è diventata più attraente neanche quando in Italia si sono registrati nuovi focolai che hanno portato a un aumento dei casi. Al momento il rendimento dell’applicazione, in termini di download, è decisamente inferiore alle aspettative.