Matteo Renzi partecipa a un evento con Donald Trump a Miami, elogiandone l’intervento. Carlo Calenda critica duramente.
Negli ultimi giorni, il dibattito politico italiano si è acceso intorno alla partecipazione di Matteo Renzi a un importante evento a Miami, organizzato dal Future Investment Initiative (FII), il fondo sovrano saudita. L’incontro, che ha visto la presenza di personalità di spicco del panorama politico ed economico globale, ha avuto come protagonista Donald Trump, il cui intervento ha suscitato reazioni contrastanti, soprattutto in Italia.
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Un evento di rilievo internazionale
L’evento di Miami, promosso dalla FII, ha riunito investitori, leader politici e imprenditori per discutere delle prospettive economiche e geopolitiche del prossimo decennio. In questo contesto, l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha tenuto un discorso di due ore, durante il quale ha ribadito le sue posizioni su vari temi, tra cui il conflitto in Ucraina e i rapporti con l’Europa.
Tra il pubblico, Matteo Renzi ha seguito con attenzione l’intervento, raccontando poi la sua esperienza in un’intervista al Messaggero: “L’intervento di Trump a Miami è stato impressionante: ha parlato due ore, ha risposto a domande, ha ripetuto i suoi mantra. Anche quando dice evidenti falsità, come quelle su chi ha iniziato la guerra in Ucraina, ha un suo pubblico che lo adora. Lui non minaccia, ma ha un preciso disegno politico. Trump è questo. E per quattro anni avremo a che fare con lui, facciamocene una ragione. Se l’Europa non lo capisce e non si sveglia, è spacciata”.
Le critiche di Calenda e la spaccatura politica
Le parole di Renzi non sono passate inosservate, suscitando immediatamente le critiche di Carlo Calenda, ex alleato nel “Terzo Polo” e leader di Azione. Calenda ha espresso il suo disappunto attraverso i social, scrivendo su X (ex Twitter): “Liberali per Trump. Vorrei davvero capire come si fa a definire l’incontro in Arabia fatto senza Zelensky ‘una svolta rilevante’. E tutto questo per i soldi arabi? Bleah”.
Ma le critiche non si sono fermate qui. Intervenendo a Omnibus su La7, Calenda ha rincarato la dose: “In Italia vediamo uno spettacolo indegno. Fanno a gara a diventare i servi di Trump, perfino Renzi. Se c’è un giorno in cui mi sono vergognato di averlo riportato in Parlamento è stato ieri, con la foto di Renzi che va ad applaudire Trump in prima fila a un evento pagato dall’Arabia Saudita perché lui è pagato dall’Arabia Saudita”.
La vicenda non solo ha riacceso le tensioni tra Renzi e Calenda, ma ha anche alimentato un più ampio dibattito sulla coerenza politica e sui rapporti tra politica italiana, Stati Uniti e Arabia Saudita. Mentre Renzi difende la sua partecipazione come un’occasione per comprendere meglio le dinamiche globali, le critiche sollevano interrogativi sulle implicazioni etiche e politiche di tali scelte.