Le ibride plug-in e il dilemma delle emissioni: una sfida per l'Europa
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Direttore: Alessandro Plateroti

Le ibride plug-in e il dilemma delle emissioni: una sfida per l’Europa

meccanico controlla motore auto, revisione

Come le emissioni reali delle auto ibride plug-in in Europa superano notevolmente quelle dichiarate, evidenziando una sfida significativa.

Le auto ibride plug-in rappresentano una delle innovazioni più significative nel panorama automobilistico moderno, promettendo una riduzione delle emissioni e un avvicinamento alla mobilità sostenibile. Tuttavia, recenti studi e rilevazioni mettono in luce una realtà preoccupante: le emissioni reali di queste vetture sono notevolmente superiori a quelle dichiarate.

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La verità sulle emissioni: uno scarto significativo

Da tempo, esperti e riviste specializzate, come Quattroruote, evidenziano discrepanze tra le emissioni ufficiali e quelle effettive delle ibride plug-in. Questa problematica è stata confermata anche da studi internazionali e organizzazioni ambientaliste. A partire da gennaio 2021, l’introduzione dei dispositivi di bordo per il monitoraggio del consumo di carburante (Obfcm) ha offerto nuovi dati allarmanti. Secondo la direzione generale per l’azione per il clima (DG Clima) della Commissione europea, analizzando un campione di 600 mila veicoli, si è rilevato che il consumo e le emissioni di CO2 in condizioni reali superano del 20% quelli previsti dai test di omologazione Wltp.

In particolare, per le auto ibride plug-in, le emissioni in condizioni reali sono state rilevate essere 3,5 volte superiori rispetto ai valori ottenuti in laboratorio. Questo divario sostanziale evidenzia come questi veicoli non stiano sfruttando appieno il loro potenziale ecologico, principalmente a causa di una ricarica insufficiente e di un utilizzo limitato della modalità elettrica.

Una raccolta dati essenziale ma complessa

Nonostante la rilevanza dei dati, la Commissione europea sottolinea la necessità di ampliare il campione per una rappresentatività più accurata della flotta automobilistica. Il processo di raccolta dati, che dipende dalla collaborazione dei costruttori e dall’invio di informazioni a Bruxelles, presenta ancora delle sfide. Finora, i dati raccolti coprono solo una frazione delle auto e dei furgoni immatricolati, indicando la necessità di migliorare il monitoraggio.

Le informazioni acquisite fino ad oggi offrono uno spaccato significativo sulle reali prestazioni ambientali delle auto, evidenziando un gap particolarmente marcato per le ibride plug-in. Tuttavia, la Commissione europea è già al lavoro per affinare i metodi di calcolo delle emissioni, con l’obiettivo di ridurre le discrepanze e incentivare un uso più consapevole e sostenibile dei veicoli ibridi. Le modifiche, previste per il 2025, potrebbero portare a una maggiore corrispondenza tra dati di laboratorio e realtà, contribuendo significativamente alla lotta contro il cambiamento climatico.

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ultimo aggiornamento: 26 Marzo 2024 13:27

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