Le dichiarazioni scorrette e omofobe dell’attore Luca Barbareschi contro l’inclusività.
Il regista è attore ed ex parlamentare del Popolo delle Libertà è intervenuto con una dichiarazione infelice sul palco di Sutri. Ora la comunità Lgbt+ chiede le scuse ufficiali. Luca Barbareschi, infatti, durante la presentazione di una mostra nel borgo di Sutri è intervenuto dicendo: “Il paradosso oggi è che è la mafia dei gay il problema. Non l’essere omosessuale, ma la mafia degli omosessuali, delle lesbiche“. Non contento ha continuato dicendo: “L‘inclusività è la cosa più stupida del mondo”.
Frasi che hanno sconvolto la platea del piccolo comune viterbese di cui faceva parte anche il ministro del Turismo Garavaglia. A inveire contro la comunità omosessuale anche il sindaco della città Vittorio Sgarbi. L’attore Barbareschi è intervenuto parlando delle nuove regole degli Oscar che impongono più inclusività come selezione per la competizione definendole “la cosa più stupida del mondo”. Barbareschi ha continuato ironizzando: “Io dovrei fare un film dove c’è sempre un nano, un transgender, un cinese magari omosessuale o lesbica“.
Le dichiarazioni dell’attore hanno fatto il giro del web ripreso con orgoglio da Sgarbi ed entrambi sono stati attaccati ritenendo queste frasi inopportune e offensive. Barbareschi ha continuato con le battute che però ovviamente non sono piaciute molto. “I nani che devo mettere per sceneggiatura secondo quanto imposto dagli Academy Awards mi affogano. E quando i transgender coi tacchi scendono dal gommone, lo bucano e annegano, come fanno?”
Le reazioni del web e della comunità Lgbtq+
Ad intervenire riguardo a questa faccenda anche Vladimir Luxuria. “Da trans posso dire che ‘chi disprezza compra’… a buon intenditor poche parole“, scrive su Twitter così come la dem promotrice dei diritti civili Monica Cirinnà: “Eccolo qui, il linguaggio di odio di chi teme che il suo piccolo, grande, privilegio venga messo in discussione. Piccoli uomini dall’identità fragile“. Si scagliano contro l’attore anche il Lazio Pride: “Quelle di Barbareschi sono parole inaccettabili”.
Inoltre, Lazio Pride sottolinea la lontananza tra il mondo Lgbt e quello della mafia e ricorda che nel 2018 il Pride di Ostia, organizzato da Lazio Pride, fu dedicato proprio alle vittime delle mafie, in gemellaggio con il Pride di Napoli”. “La comunità Lgbt è vittima della criminalità organizzata che sfrutta e opprime le condizioni di disagio di chi è vittima di omofobia. Barbareschi chieda scusa“.
Barbareschi però non fa marcia indietro e non ritira ciò che ha detto anzi si scaglia contro il web scrivendo: “Sono a favore di tutte le diversità, a patto che, a loro volta, non discriminino altri con atteggiamenti mafiosi di appartenenza. Sarebbe più interessante se i social si occupassero di bellezza e letteratura, teatro e cinema. Non di sciocchezze strumentali”. Altra dichiarazione infelice che ha aizzato nuovamente la furia dei social evocando, ancora una volta, l’importanza del ddl Zan che eviti discriminazioni e offese di questo calibro ritenute inoffensive ma in realtà molto scorrette.