Il capogruppo alla Camera del M5s Davide Crippa lavora per trattenere Draghi al governo.
Il ministro per i Rapporti con il parlamento D’Incà e il capogruppo dei deputati grillini sono tra i due massimi critici di Conte e della sua linea e guidano il movimento dei governisti. Per questo, ieri ha spinto insieme a Pd e Italia Viva affinché Draghi domani tenesse il suo discorso prima alla Camera e poi al Senato mentre la decisione dei presidenti Casellati e Fico ha deciso il contrario. Il motivo è che la maggior parte dei governisti del M5s si trova alla Camera mentre i sostenitori di Conte sono perlopiù senatori.
Insieme alla capogruppo dem Serracchianni, Crippa ha tentato di cambiare in modo strategico il calendario di mercoledì in Parlamento. L’obiettivo era dare priorità al voto alla Camera dove prevalgono i governisti del M5s e dare un segnale così a Draghi e convincerlo a restare. Ma questa richiesta è stata bocciata e il blitz di Crippa contro Conte è fallito, bocciato dal presidente Fico.
I gruppi paralmentari rompono anche con Casalino
Ma non si dà pace, Crippa insieme agli altri governisti sta preparando un appello pubblico di una trentina di deputati e senatori che daranno la fiducia a Draghi. Venti di questi sono già usciti allo scoperto e hanno ammesso pubblicamente di sostenere il premier dimissionario. A fare le spese del braccio di ferro tra Crippa e Conte è anche Casalino, l’ex discusso spin doctor di Giuseppe Conte che ora si occupava della comunicazione dei gruppi parlamentari sia alla Camera che al Senato.
Il contratto con Rocco Casalino non viene rinnovato perché accusato di essere troppo di parte e lavorare più per Conte che per i gruppi parlamentari influenzando le decisioni e la linea politica del partito. Per questo Crippa ha deciso di non rinnovare il contratto con Casalino scaduto a inizio luglio. Il capogruppo dei 5 stelle alla Camera è in completa rotta di collisione con il leader del Movimento Conte e con la sua decisione di strappare con il governo.