Le dure e offensive dichiarazioni del senatore Malan sull’omosessualità scatenano le critiche da parte dell’opposizione.
Il capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato Lucio Malan in un’intervista su RaiRadio1 ha espresso la sua posizione contro l’omosessualità. Quando gli è stato fatto notare che nella Bibbia non si parla di matrimoni dello stesso sesso, ha dichiarato: «C’è scritto di peggio, se vogliamo, e in modo anche più esplicito. Non sui matrimoni ovviamente, che nessuno ha mai pensato che potessero esserci duemila anni fa. C’è scritto che l’omosessualità è un abominio e una serie di altre cose, sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento».
In più, il senatore conferma la sua avversione all’omosessualità e ai diritti per la comunità Lgbt dicendo che il motivo principale per cui ha lasciato Forza Italia è stato il sostegno al governo Draghi che ha approvato il Ddl Zan. Malan è contrario anche alla sua stessa chiesa, il senatore fa parte della Chiesa valdese che riconosce i matrimoni tra persone dello stesso sesso ma lui replica che non c’è obbligo di obbedienza.
Le reazioni alle dichiarazioni del senatore
Il primo ad intervenire sulla questione è stato il leader di Azione Carlo Calenda. “Non so come qualificare queste esternazioni. Personalmente le considero indegne e sintomo di una profonda ignoranza. Se le nostre regole derivassero dal Vecchio Testamento non saremmo molto diversi dai talebani. Per fortuna abbiamo avuto il Vangelo e lo Stato laico” ha scritto su Twitter.
“L’unica cosa abominevole è la gente che la pensa come Malan” ha dichiarato l’europarlamentare del Pd Picerno. La neo presidente di Azione Mara Carfagna ringrazia Malan “per aver spiegato perfettamente perché sono in Azione e non più con voi. Nel 2022 chi definisce l’omosessualità un abominio è fuori dal tempo e dalla storia”.
Gelmini ricorda al senatore le parole del Papa Francesco in tema di omosessualità ovvero che “sono figli di Dio e hanno diritto a una famiglia”. Poi l’ex ministra continua dicendo “Affermare che l’omosessualità è abominio citando la Bibbia è surreale: dopo le nozze in chiesa con il bonus da questa destra non si sa cosa ci possiamo attendere”.
L’opposizione chiede alla premier una presa di distanza
Dal Pd Simona Malpezzi, presidente dei democratici in Senato, chiede che FdI si dissoci dalle parole di Malan. “In uno Stato laico il legislatore deve essere laico. Si può essere contrari alle unioni civili ma definire l’omosessualità un abominio perché’ lo dice la Bibbia (che lascerei fuori dal dibattito politico) è davvero grave, soprattutto se pronunciate da chi siede tra i banchi di una assemblea legislativa.”
Anche il M5S chiede al partito di prendere le distanze. Intanto sia Zan che Calenda si chiedono quale sia la posizione di Giorgia Meloni in merito. La premier ancora non ha risposto al tag di Calenda su Twitter in merito. Intanto il senatore si è reso conto della bufera scatenata dalle sue dichiarazioni e ha provato a chiarire dicendo che è stato frainteso e stava solo citando il passo della Bibbia che affermava la contrarietà dell’omosessualità.
“Riconoscere giudizi morali di una religione, non significa volerli applicare per legge o non rispettare coloro che li infrangono. Il Cristianesimo – continua il senatore di Fdi – insegna proprio il contrario. Mi sono sempre battuto per la libertà religiosa, e per la libertà sessuale delle persone. Libertà che vanno garantite in Italia e promosse nel mondo. Spesso la sinistra se ne è dimenticata” ha concluso Malan.