La manifestazione al Porto di Trieste va avanti tra le polemiche: Puzzer rassegna le dimissioni e si assume le responsabilità.
Tensione tra i lavoratori che hanno preso parte alla grande manifestazione del Porto di Trieste che dal 15 ottobre protestano contro l’introduzione del Green Pass obbligatorio a lavoro. Nella serata del 16 ottobre i portuali avevano annunciato la fine dello sciopero, poi poco dopo è arrivato il passo indietro, con Stefano Puzzer che sui social ha comunicato che la protesta prosegue. E non è tutto. Il leader dei portuali di Trieste ha rassegnato le proprie dimissioni con un messaggio condiviso sui propri canali social.
La protesta dei portuali
Dopo la grande attenzione mediatica del 15 ottobre, data dalla quale il Green pass è obbligatorio a lavoro, a portare avanti la protesta dei portuali di Trieste erano un migliaio di persone. Nel corso delle ore il gruppo dei manifestanti si è diviso: da una parte le persone convinte di aver mandato un segnale importante e di essere nelle condizioni di sciogliere la manifestazione, dall’altra i no Green Pass duri, quelli intenzionati ad andare avanti perché il governo in effetti non si è piegato e non ha cambiato le regole sulla certificazione verde a lavoro.
La manifestazione al Porto di Trieste prosegue (tra le polemiche)
Nel mezzo di questo dibattito si trova, o meglio si trovava, Puzzer, leader anche mediatico dei manifestanti. Si arriva al primo comunicato della sera del 16 ottobre, quello con il quale si annuncia la fine della manifestazione. Anche perché ci sono persone regolarmente vaccinate che dal punto di vista pratico possono accedere regolarmente al proprio posto di lavoro. Ma le due anime della manifestazione entrano in conflitto e arriva il secondo comunicato: la manifestazione non si ferma. A comunicare che la protesta non si ferma è proprio Puzzer, che avrebbe contattato anche alcuni giornalisti per smentire il primo comunicato. Intanto molti manifestanti avevano già lasciato il porto di Trieste.
Una clamorosa giravolta. Ma perché? Sembra che no pass duri che si sono uniti alla manifestazione non abbiano accolto di buon grado la decisione di togliere le tende e mettere la parola fine alla manifestazione. Soprattutto i manifestanti venuti da fuori avrebbero fatto pressioni per andare avanti con la protesta. E Puzzer ha fatto un passo indietro cedendo alle pressioni dei duri della protesta.
Puzzer rassegna le dimissioni: il passo indietro del leader della protesta del Porto di Trieste
Si arriva alla mattina del 17 gennaio, con Puzzer che rassegna le dimissioni da portavoce del Clpt: “È giusto che io mi assuma le mie responsabilità. Una di queste è quella di continuare il presidio fino al 20. La decisione è soltanto mia, non è stata forzata da nessuno anzi non volevano accettarle ma io l’ho preteso“.