La Procura 'boccia' la Regione Lombardia per le mascherine-pannolino
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Regione Lombardia, la Procura sulle mascherine-pannolino: “Uso fallimentare di soldi pubblici”

Attilio Fontana

La Procura contro le mascherine-pannolino acquistate dalla Regione Lombardia: “Nessun contributo al contrasto dell’emergenza”.

La Procura boccia a pieno titolo le mascherine-pannolino che la Regione Lombardia aveva ordinato ad una ex ditta che produceva pannolini. Un’operazione da circa otto milioni di euro che gli inquirenti, pur non rintracciando un reato, ha archiviato come un uso fallimentare dei soldi pubblici.

Regione Lombardia, il caso delle mascherine-pannolino

La questione è legata alle mascherine-pannolino acquistate dalla Regione Lombardia. Diciotto milioni di pezzi al prezzo di quarantacinque centesimi a mascherina. Solo che nove milioni di mascherine-pannolino sono rimaste in magazzino per le proteste del personale medico e ospedaliero. La Procura di Milano parla di un fallimentare risultato dell’investimento di denaro pubblico.

L’acquisto fu commissionata da Aria Spa che ha eseguito indicazioni arrivate dalla Regione Lombardia. Il nodo sarebbe legato al fatto che in piena emergenza Covid (l’operazione risale al mese di marzo del 2020) la normativa era libera o comunque con pochi paletti. Erano le settimane della corsa alle mascherine e ai dispositivi di protezione. Quelle a pannolino era mascherine in grado di proteggere ma erano decisamente scomode sia per il personale medico e ospedaliero che per i pazienti.

Attilio Fontana
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La Procura: “L’investimento di 8,1 milioni non ha contribuito neppure in minima parte al contrasto dell’emergenza pandemica”

I Pm ritengono che “la scelta della giunta lombarda di incaricare Aria spa di acquistare i dispositivi sanitari tramite affidamento diretto ha inciso senz’altro sul rigore nei controlli nelle diverse fasi dell’operazione. Ne è derivata una gestione assai criticabile della vicenda, con la spendita di denaro pubblico di fatto all’evidenza male utilizzato: le mascherine acquistate giacciono inutilizzate nei magazzini e l’investimento di 8,1 milioni di euro (più Iva) non ha contribuito neppure in minima parte al contrasto dell’emergenza pandemica“.

Il fascicolo alla Corte dei Conti

La Procura comunque non ha rintracciato reati ma ha trasmesso gli atti alla Corte dei Conti, che si occuperà di verificare se l’investimento rappresenti un danno erariale perseguibile.

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ultimo aggiornamento: 15 Agosto 2021 13:42

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