Nel Giorno del Ricordo, Sergio Mattarella sottolinea l’importanza di non dimenticare le vittime delle foibe e esodo degli italiani.
Nel Giorno del Ricordo, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, durante la celebrazione al Quirinale, ha ricordato il dramma vissuto quasi ottant’anni fa, enfatizzando la necessità di mantenere vivo il ricordo di queste tragedie.
Alla cerimonia, oltre al capo dello Stato, hanno partecipato figure chiave del governo italiano, tra cui la premier Giorgia Meloni e diversi ministri, oltre a rappresentanti delle associazioni degli esuli. “Sono passati quasi ottant’anni dai terribili avvenimenti… Giorno dedicato alla tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe“, ha affermato Mattarella.
Giorno del Ricordo: le parole di Mattarella e l’impegno per il futuro
Nel suo discorso, Mattarella ha evidenziato come le zone di confine abbiano vissuto una storia di contrasti e sofferenze, divenendo scenario di atroci violenze. “Un muro di silenzio e di oblio, un misto di imbarazzo, di opportunismo politico e talvolta di grave superficialità, si formò intorno alle terribili sofferenze di migliaia di italiani“, ha detto il Presidente, rimarcando come la ferocia delle uccisioni e delle persecuzioni non possa essere minimizzata né giustificata come semplice vendetta contro l’occupazione fascista.
Queste tragedie, ha ricordato Mattarella, colpirono indistintamente la comunità italiana, inclusi antifascisti e partigiani, sottolineando la complessità e la profondità del dolore vissuto.
Verso il futuro: memoria e integrazione
Nel suo intervento, il presidente Mattarella ha anche guardato al futuro, evidenziando l’importanza di lavorare per l’integrazione dei Balcani occidentali nell’Unione Europea. “Occorre adesso lavorare alacremente… perché anche gli altri Paesi dei Balcani Occidentali candidati all’ingresso nell’Unione possano compiere le procedure di adesione senza indugi o ritardi“, ha affermato, sottolineando come questa integrazione sia cruciale per prevenire il rischio di nuovi conflitti.
La memoria delle tragedie passate deve servire da monito e stimolo per promuovere la pace, il progresso e la collaborazione, contribuendo a costruire un presente e un futuro migliori, liberi dalle ombre di: “Disumane ideologie e da nazionalismi esasperati“.