Mattarella: "Scenari di guerra fuori dal tempo"
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Mattarella lancia l’allarme: “Siamo fuori dal tempo”

Sergio Mattarella

“Le Università sono chiamate a elaborare riflessioni adeguate alle condizioni che abbiamo”, afferma Mattarella.

Durante il suo intervento all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università degli Studi di Ferrara, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella parla delle condizioni attuali che il Paese, insieme alle Università, si trova a vivere e su cui riflettere. Tra queste, anche quella inerente alla guerra in Ucraina.

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Sergio Mattarella
Sergio Mattarella

Il ruolo delle Università

Gli scenari attuali in cui il mondo si ritrova a vivere, sono totalmente “fuori dal tempo e dalla storia” con comportamenti “da potenza del secolo scorso, che conducono ad una guerra di aggressione, ad annettere territori o a competizioni accanite su aspetti marginali”, dichiara il Capo dello Stato.

E in tutto ciò, le Università “sono chiamate a elaborare riflessioni adeguate alle condizioni che abbiamo, ai mutamenti che vi sono”. Per Mattarella il compito fondamentale degli atenei è quello di approfondire questi scenari per indicare la giusta direzione ai giovani che hanno di fronte.

La condizione di comunità

Il Presidente ricorda che “all’epoca di Copernico c’era già una comunanza di approfondimento e di studio, basti pensare che in questo ateneo tra Copernico, polacco e Paracelso, svizzero vi era una commistione, una messa in comune di saperi che ha posto le basi dell’Europa, è stato il crogiolo in cui si è formata l’Europa e la sua cultura. Questo ruolo dell’università non è più solo in questo nostro oggi dovuto all’Europa, al nostro continente, è un’esigenza globale”.

Le differenze che un tempo venivano assorbite all’interno dei territori locali, a livello demografico ed economico, oggi non esistono più in quanto “il mondo è diventato un’unica comunità, sempre più stretta e interconnessa, sempre più raccolta al proprio interno”.

Mattarella parla della condizione di comunità sovra i confini “propria soltanto dei clerici vagantes, degli studenti e docenti che giravano fra le prime e poche Università dopo l’anno 1000”, spiegando che questa condizione adesso è globale. “Non è un pensiero a Paesi diversi e lontani, è una sottolineatura della mancanza di libertà e dei diritti di persone che appartengono alla nostra stessa comunità, la comunità mondiale, sempre più stretta, sempre”, afferma.

Alessandra De Fazio, presidente del consiglio degli studenti di Unife, chiede che l’Italia “consideri il benessere psicologico diritto fondamentale dell’individuo al pari della salute fisica sia con l’introduzione della figura dello psicologo di base, ma soprattutto con una riforma sistemica che decostruisca i pilastri meritocratici”.

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ultimo aggiornamento: 4 Aprile 2023 15:02

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