Matteo Renzi smonta duramente le “teorie” di Matteo Salvini sui ritardi dei treni e sulla gestione delle Ferrovie dello Stato.
Durante l’informativa al Senato sui recenti ritardi ferroviari, il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha cercato di difendersi con dati e numeri, ma ha trovato un Matteo Renzi pronto a smontare le sue “teorie”.
L’ex presidente del Consiglio e leader di Italia Viva non ha usato mezzi termini, come riportato da Fanpage, accusando il vicepremier di essere il principale responsabile del peggioramento delle Ferrovie dello Stato (Fs).
Il discorso di Matteo Salvini e l’accusa di complotto
Nel suo intervento, come riportato da Fanpage, Matteo Salvini ha elencato una serie di episodi che Ferrovie dello Stato ritiene sospetti, tra cui guasti tecnici e presunti sabotaggi. “Nel 2024 le denunce raccolte dalla Polfer per attentati a sicurezza dei trasporti hanno avuto un incremento del 25% rispetto all’anno precedente“, ha sottolineato il ministro.
Aggiungendo che “Nel 2024 la puntualità media dell’alta velocità è stata del 75%. La puntualità dell’alta velocità nelle prime due settimane del 2025 è stata del 78%, aumentata all’85% nella settimana successiva all’esposto di Ferrovie dello Stato“.
Nonostante i dati forniti, il ministro non ha convinto l’opposizione. Matteo Renzi, con il suo tono pungente, ha risposto senza mezze misure: “Oggi signor ministro si è vestito da Trump, e ci ha spiegato le respibsanblità. In principio fu il chiodo, poi il lucchetto, poi il traliccio, poi il pantografo, poi l’uomo che cammina sui binari. Lei ricorda John Belushi dei Blues Brothers, solo che loro facevano ridere, lei e Meloni fate piangere gli italiani“.
Ecco, a seguire, il video del discorso di Matteo Renzi:
Ho spiegato a Salvini – numeri alla mano – perché deve andare a casa. Subito! https://t.co/Ruy264g1JK
— Matteo Renzi (@matteorenzi) January 22, 2025
L’affondo di Matteo Renzi
Matteo Renzi ha puntato il dito contro la gestione delle Fs sotto Matteo Salvini, definendola disastrosa. Ha ricordato che, nel 2014, quando Maurizio Lupi era ministro delle Infrastrutture, ci furono accuse di complotto legate agli anarchici No Tav, ma la situazione ferroviaria era ben diversa.
“Nel 2014, quando c’eravamo noi, la puntualità dei Freccia Rossa era del 97,6%, lei è al 74%, non si faccia scrivere dai suoi uffici queste baggianate, perché fa una figuraccia. Fs nel 2014 era indebitata di 5 miliardi di euro, oggi è indebitata per 11 miliardi di euro“.
L’ex premier ha poi aggiunto che l’attuale vicepremier – con la sua narrazione – cerca di scaricare le responsabilità su altri, ma i numeri sono impietosi. “La verità è che lei è il più grande sabotatore di Fs“, ha detto senza giri di parole.
