Nessuno vuole la crisi di governo… ma Renzi non vuole Conte a Palazzo Chigi

Nessuno vuole la crisi di governo… ma Renzi non vuole Conte a Palazzo Chigi

Tensione senza fine tra Italia Viva di Matteo Renzi e il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Palazzo Chigi assicura: “No a nuove maggioranze”. Ma i renziani preparano la resa dei conti.

Il contrasto anche particolarmente acceso tra Conte e Renzi continua a infiammare lo scenario politico e non se ne esce. E così mentre da Palazzo Chigi fanno sapere che il Presidente del Consiglio non è alla ricerca di nuove maggioranze di governo, da Iv continuano a piovere ultimatum.

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Pd e Iv, assemblee e rese dei conti

Il giorno X per il governo potrebbe essere quello delle assemblee del Partito democratico e soprattutto di Italia Viva. E la netta sensazione è che per quel giorno tutti dovranno giocare a carte scoperte.

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Nessuno vuole il voto… ma Renzi non vuole Conte a Palazzo Chigi

La version ufficiale è la stessa che viene ripetuta ormai da settimane. Nessuno vuole la crisi di governo. Il premier Conte, come confermato da Palazzo Chigi, continua a lavorare con tutte le forze della coalizione e con queste vuole arrivare alla fine del mandato. Dalle parti di Italia Viva la situazione sembra differente. Le elezioni non interessano (anche perché non fanno comodo a un partito sotto la soglia del 5%) ma questo non significa che si debba andare avanti con la stessa formazione. L’idea è quella di sostituire il Presidente del Consiglio.

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Ma il Presidente del Consiglio ha il coltello dalla parte del manico

Ma al momento il coltello dalla parte del manico che l’ha il premier Conte. Al di là del fatto che i sondaggi quasi condannano i renziani all’estinzione, dalle parti di Italia Viva ci sarebbe un gruppo di responsabili (o pentiti) che farebbero volentieri ritorno nei banchi del Partito democratico.

Ma Renzi è disposto a giocarsi il tutto per tutto. Se Conte non riuscisse infatti a tirare a sé un manipolo di responsabili disposti a sostenere il governo al momento del voto, per il premier si aprirebbero solo due strade: un accordo con Italia Viva o le dimissioni.

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