La picconata di Salvini al governo: “Qualcuno a Roma dovrebbe sentirsi abusivo”

La picconata di Salvini al governo: “Qualcuno a Roma dovrebbe sentirsi abusivo”

Matteo Salvini contro il governo dopo le elezioni in Umbria: “Qualcuno a Roma dovrebbe sentirsi abusivo”. Meloni: “Fossi Conte mi dimetterei”.

Le elezioni in Umbria seguono il copione largamente preventivato alla vigilia. Vince il Centrodestra, Matteo Salvini attacca il governo e la maggioranza si divide tra chi boccia l’esperimento di coalizione (Di Maio) e chi continua a sponsorizzare l’alleanza (Zingaretti e Conte).

Elezioni in Umbria, Matteo Salvini contro il governo: “Qualcuno a Roma dovrebbe sentirsi abusivo”

Il primo affondo di Matteo Salvini al governo arriva già nella sera del 27 ottobre, quando il leader della Lega esulta per il trionfo ottenuto sui giallorossi.

Per me oggi l’Umbria è il mondo. E se la Lega avesse il doppio dei voti del Pd in Umbria, qualcuno al governo questa notte dovrebbe sentirsi abusivo“.

Il segretario del Carroccio attacca poi Giuseppe Conte facendo riferimento all’articolo del Financial Times che collega il premier allo scandalo Vaticano.

“Gli italiani non amano il tradimento e il poltronismo. Per Conte domattina la prima lettura dovrebbe essere il Corriere dell’Umbria, la seconda il Financial Times […]. Mi chiedo se al Quirinale qualcuno non si stia domandando se una potenza come la nostra possa avere al governo una cosa così…”.

fonte foto https://www.facebook.com/legasalvinipremier/

Giorgia Meloni, “Fossi Giuseppe Conte mi dimetterei”

Si unisce alla festa anche Giorgia Meloni, che esulta per il grande risultato ottenuto dal suo parito, che continua a far registrare una tendenza decisamente positiva: “È il giorno in cui i cittadini dell’Umbria si liberano dall’oppressione. E il dato più clamoroso è la crescita di Fratelli d’Italia. Se i risultati saranno confermati, FdI è il terzo partito e abbiamo battuto il Movimento 5 Stelle. Loro hanno tradito, ed era inevitabile […]. Conte? Fossi in lui, domattina rassegnerei le dimissioni“.

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