Meloni verso la Libia tra energia e migranti
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Meloni verso la Libia tra energia e migranti

Giorgia Meloni

Dopo l’avvio del piano Mattei in Algeria la premier Meloni vola in Libia dove la attende un accordo energetico e non solo.

Sabato 28 gennaio la presidente del Consiglio Giorgia Meloni volerà a Tripoli insieme al vice e ministro degli Esteri Tajani e il ministro dell’Interno Piantedosi. Dopo la firma degli accordi ad Algeri sulla cooperazione energetica e industriale tra i due paesi per il piano Mattei per l’Africa, la premier va in missione in Libia. La tappa si inserisce nel Patto per il Mediterraneo, la missione del governo italiano per la stabilizzazione della Libia, requisito necessario per arginare i flussi migratori illegali verso l’Ue.

Il Patto per il Mediterraneo per la Libia ha un duplice scopo, oltre a quello di fermare l’immigrazione illegale, anche assicurare maggiori forniture di gas all’Italia e all’Europa alternative alle fonti di approvvigionamento russe. Infatti, sabato potrebbe arrivare la firma di un accordo tra Eni e la compagnia libica Noc di circa otto miliardi di dollari. Sarebbe un altro passo avanti per la diversificazione energetica intrapresa dal governo Draghi e portata avanti da Meloni con le firme di Algeri e la missioni di Tajani al Cairo che prevede l’arrivo di tre miliardi di metri cubi di gas nel 2023 dall’Egitto.

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Le tappe nel Mediterraneo del governo Meloni

Il ministro Tajani ha ribadito che la stabilizzazione della Libia è cruciale e “Dobbiamo compiere ogni sforzo per consentire lo svolgimento delle elezioni entro il 2023 in linea con la mediazione delle Nazioni Unite che l’Italia sostiene convintamente”. Inoltre, Tajani ha ricordato il ruolo centrale del Mediterraneo per la politica estera italiana. “Il governo italiano punta ad essere sempre più protagonista, altrimenti i vuoti lasciati saranno colmati da altri, con questo obiettivo si inquadrano le missioni mie e della premier con nuove tappe a breve in tutto il Mediterraneo” annuncia dopo la conferenza di Trieste e il viaggio ad Algeri e prima della tappa di Tripoli.

Il capo della Farnesina è stato anche ad Ankara nelle scorse settimane. La Turchia è il maggior sostenitore del governo di unità nazionale di Abdul Hamid Dbeibah mentre la Libia è ancora divisa in due esecutivi: Tripoli e Tobruk, soltanto il primo riconosciuto dalla comunità internazionale. Il governo di Tobruk guidato da Bashagha si è detto “sorpreso” per la missione del governo italiano a Tripoli con “un governo il cui mandato è scaduto” e quindi non avrebbe nessuna legittimità. Ha parlato anche dell’accordo tra Eni e Noc dichiarandolo “misterioso” minacciando di ricorrere alla magistratura.

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ultimo aggiornamento: 26 Gennaio 2023 9:40

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