I 450 migranti a bordo della nave della Gdf e di quella di Frontex sono sbarcati a Pozzallo. Saranno smistati tra vari Paesi dell’Ue. No da Praga e Budapest.
ROMA – Alla fine è arrivato l’ok allo sbarco per i 450 migranti a bordo del pattugliatore della Guardia di Finanza Monte Sperone e della Protector di Frontex: il Viminale ha infatti autorizzato l’attracco a Pozzallo. Le due imbarcazioni erano in attesa di nuove disposizioni dopo che era stato consentito lo sbarco a donne e bambini, insieme a chi aveva bisogno di assistenza medica e ad alcuni uomini, per evitare che le famiglie venissero divise.
Smistamento in Ue
“E’ una vittoria politica“, ha dichiarato il ministro dell’Interno Salvini dopo la decisione presa dal Governo Conte. La condivisione è stata esaudita e così Francia, Malta, Germania, Spagna e Portogallo accoglieranno 50 migranti a testa. Resta ora da capire se il caso dei quattrocentocinquanta migranti possa essere il primo passo verso una nuova soluzione stabile e messa nera su bianco, oppure se la situazione resterà di fatto invariata e proseguirà a colpi di comunicati stampa e post sui social.
Sicuramente la linea dura dell’Italia ha smosso qualcosa e ha mandato all’aria il precario equilibrio vigente fino a questo momento facendo emergere le grandi differenze tra tutti i paesi dell’Ue.
No dall’Est: gli elettori non vogliono un paese di immigrati
I Paesi orientali, invece, alzano il muro e non sembrano intenzionati a sedere al tavolo delle trattative diplomatiche. Da Praga, il premier della Repubblica Ceca Babis ha risposto così alla lettera di Conte: “Il nostro Paese non riceverà alcun migrante. L’unica soluzione alla crisi migratoria è il modello australiano, cioè non fare sbarcare i migranti in Europa“.
Gli fa eco il Governo dell’Ungheria: “L’Ungheria non accoglie nessuno. Gli elettori ungheresi – ha detto un portavoce del partito di Orban – si sono espressi chiaramente alle ultime elezioni: non vogliono vivere in un paese di immigrati“.