Yonghong Li ha ottenuto un maxi-finanziamento dal Fondo Elliott, il quale dovrebbe entrare nel cda del Milan. Paul Singer punterebbe a strutturare i rossoneri come l’Arsenal, sua squadra del cuore
Il Fondo Elliott potrebbe diventare sempre più importante e decisivo nel futuro del Milan. La corporation statunitense, infatti, ha concesso a Yonghong Li un prestito di circa 300 milioni per permettere al broker cinese di completare il closing e acquisire la proprietà del club rossonero. A garanzia del maxi-finanziamento, Mister Li ha messo tutte le sue attività per un controvalore di 500 milioni. Il Fondo Elliott dovrebbe inoltre far parte con un proprio membro del futuro consiglio d’amministrazione della società di via Aldo Rossi.
Modello Arsenal
L’indiscrezione del Wall Street Journal afferma che Elliott avrebbe già individuato importanti investitori nel caso in cui Yonghong Li non riuscisse a onorare i crediti ricevuti dal fondo. Pertanto, da qui il collegamento al modello Arsenal: i Gunners, infatti, sono gestiti da anni da uomini d’affari al comando del club londinese (Stan Kroenke e Alisher Usmanov, ndr) con un presidente onorario. Fino al 2013, infatti, la presidenza dell’Arsenal era rimasta alla famiglia Hill-Wood, per decenni alla guida del club inglese. Nel caso del Milan, ovviamente, il ruolo spetterebbe a Silvio Berlusconi. Nei prossimi giorni (la data clou è il 13 aprile) se ne saprà di più sul futuro e sulla struttura societaria del club vincitore di sette Champions League.
Il tifoso Paul Singer
Il numero uno del Fondo Elliott – hedge fund con 31 miliardi di dollari di asset – è Paul Singer. Secondo il Financial Times, il fondatore della corporation americana è tifosissimo dell’Arsenal. Singer segue sempre i match della formazione di Wenger alla tv in un bar di New York e, come possibile, vola a Londra insieme al figlio Gordon per assistere alle gare dei Gunners direttamente dalle tribune dell’Emirates Stadium.