Milan, il Fondo Elliott pianifica il futuro e non esclude ribaltoni ai vertici. Tornano in corsa i nomi di Paolo Maldini e Demetrio Albertini.
Salvo clamorosi colpi di scena la prossima settimana sarà quella del passaggio (preannunciato da tempo) del Milan al Fondo Elliott. Non sono da escludere colpi di coda da parte di Yonghong Li ma l’impressione è che ormai sia finita l’era delle ombre cinesi. Resta da capire cosa succederà concretamente dopo che il gruppo di Paul Singer avrà messo le mani sul club. Le prime indiscrezioni parlano di un versamento di centocinquanta milioni nelle casse di via Aldo Rossi per il calciomercato e le spese ordinarie, ma c’è chi non esclude anche qualche cambiamento ai vertici.
Milan, il Fondo Elliott pensa a qualche cambiamento ai vertici
Intenzionato a guadagnare dalla cessione del Milan, e non solo a rientrare del prestito fatto a Yonghong Li, il Fondo Elliott potrebbe ridisegnare parte dei vertici del club per renderlo più competitivo e appetibile sul mercato. In quest’ottica sono emersi nelle ultime settimane i nomi di Paolo Maldini e Demetrio Albertini, i quali potrebbero subentrare, insieme con altre figure, al posto di Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli.
Milan, Fassone e Mirabelli in bilico
Il cambiamento è probabile ma tutt’altro che sicuro. Non è da escludere infatti che il Fondo Elliott possa optare per la via della continuità sia per mandare un messaggio al Tas e all’Uefa sia per evitare di correre il rischio di perdere di fatto un altro anno in cui si dovrebbe ricominciare di fatto da zero. C’è inoltre da tenere in considerazione il calciomercato. La sessione per le trattative estive è aperta e si chiuderà in anticipo rispetto agli anni passati. Massimiliano Mirabelli qualche carta in mano già ce l’ha, cambiare ds sarebbe un rischio non da poco. A meno che qualcosa non si muova già da tempo.