Milan, Yonghong Li un uomo solo al comando. Il Fondo Elliott nutre dubbi e guarda in America per il futuro societario.
Milan, il Fondo Elliott ‘scarica’ Yonghong Li? – Tutti i riflettori sono puntati su Yonghong Li. Il presidente del Milan forse non è mai stato così protagonista nei meccanismi della squadra, dispiace solo che sia venuto alla ribalta per una questione decisamente negativa.
Avremmo voluto vederlo parlare dei suoi primi successi, invece tutti sono in attesa di una risposta per quanto riguarda il rifinanziamento del debito con il Fondo Elliott e di documenti validi e attendibili sul suo patrimonio personale.
Il Milan si salva… senza Li?
Il Milan ha capito che per salvare il salvabile dovrà convincere l’UEFA a valutare i bilanci del club e non quelli del proprio proprietario. In effetti così è stato anche nel caso di Inter e Psg, ad esempio, ma dopo il caso Neymar da Nyon è arrivata una nuova stretta sulla situzione finanziaria dei club e dei proprietari per evitare strane transizioni economiche.
Intanto i rossoneri hanno chiesto al proprio presidente un nuovo sforzo economico, 40 milioni circa da versare nelle casse di via Aldo Rossi per provare a dare segnali concreti e significativi alla camera arbitrale dell’UEFA.
Se Yonghong Li dovesse pagare tutto andrebbe avanti fino al prossimo scoglio – il rifinanziamento del debito contratto con il Fondo Elliott -, ma se il presidente dovesse venire meno ai suoi impegni allora potrebbe cadere con largo anticipo anche rispetto alle più negative previsioni fatte da un anno a questa parte.
Il Fondo Elliott pensa a Stephen Ross
E intanto, vera garanzia del Milan, il Fondo Elliott ha iniziato a guardarsi intorno. La società di Paul Singer non esclude che Yonghong Li possa fallire la missione rifinanziamento e tiene calda la pista che porta a Stephen Ross e alle Goldman Sachs, una pista sempre più concreta per il futuro dei rossoneri.