Il tecnico scozzese, mitica guida dei Diavoli Rossi, avrebbe fatto carte false per avere Paolo Maldini. Il padre Cesare, però, ha bloccato tutto
Essere bandiere, nel calcio di oggi, è sempre più complicato. In uno sport sempre più globalizzato e ormai dominato da sponsor milionari e super procuratori, rimanere legato per la vita a una sola maglia è un vero e proprio atto di fede. Totti e Del Piero sono stati gli ultimi grandi del calcio italiano, in questo senso: poco prima di loro, l’immenso Paolo Maldini ha dedicato la sua intera carriera al Milan, vincendo tutto e diventando il prototipo del terzino moderno. A distanza di 11 anni dal suo ritiro, l’ex manager dello United Alex Ferguson ricorda di quando avrebbe voluto allenarlo al Manchester United.
Ferguson su Maldini: “Ne ho parlato una volta col padre Cesare…”
Riuscire a portare in Premier League Paolo Maldini sarebbe stato un colpaccio. Strappare al Milan l’erede di una dinastia vincente, però, si è rivelato pressoché impossibile. A raccontarlo, a distanza di anni, è lo stesso Ferguson.
“Ne ho parlato una volta con il padre Cesare. Dopo un po’ di silenzio, scuotendo la testa, mi ha detto che potevo scordarmelo. Ricordo bene le sue parole: ‘Mio nonno e mio padre erano del Milan, io sono del Milan, perciò scordatelo‘. Il Milan di allora – ricorda Ferguson – lottava per grandi traguardi, non poteva permettersi di tenere vecchie glorie. Se ha tenuto Maldini fino ad oltre 40 anni è perché si trattava di un grande giocatore, sempre integro“.
Paolo Maldini, le cifre di una leggenda
902 partite ufficiali in maglia rossonera, 33 reti. 7 scudetti, 5 Supercoppe italiane, 1 Coppa Italia. In Europa, 5 Champions League e altrettante Supercoppe Uefa, 2 Coppe intercontinentali, 1 Coppa del mondo per club. Sono questi i dati impressionanti di un giocatore unico, irripetibile.
Maldini ha debuttato in Serie A con il Milan nel gennaio del 1985 e, dopo 25 stagioni, ha dato l’addio al calcio nel match Fiorentina-Milan, il 31 maggio del 2009.