Il mondo delle moto d’epoca è di grande richiamo per gli appassionati, soprattuto quelli di veicoli vintage. Ecco tutto quello che c’è da sapere in merito.
Cosa distingue una normale moto da una moto d’epoca? Sicuramente il tempo di vita, come può venire in mente anche a chi non è esperto di motori e di motocicli, ma anche per il trattamento che viene riservato ai motocicli d’epoca dal punto di vista burocratico (bollo e assicurazione devono essere diversi rispetto a una moto tradizionale). Ma quando una moto d’epoca può definirsi tale? Come si deve prendersene cura? E come si procede dal punto di vista burocratico? Ecco tutto quello che c’è da sapere sull’argomento!
Moto d’epoca: quando se ne può parlare?
Una moto vecchia può essere una moto d’epoca? La risposta è sì, ma dipende quanto è datata. Infatti per rendere una moto d’epoca bisogna che siano passati almeno 30 anni dalla data di costruzione della stessa. Se è così, per farla rientrare in questa categoria, bisogna iscriverla ai registri delle moto d’epoca, l’ASI.
La legge da questo punto di vista parla chiaro:
“Nessuna moto può dirsi effettivamente d’epoca se non ha compiuto i 30 anni di età. Il giorno della nascita per le moto coincide con il giorno in cui la moto è stata immatricolata: e pertanto, una moto diventa d’epoca esattamente dopo 30 anni dal giorno in cui è stata immatricolata“.
Inoltre, come già accennato, una motocicletta vintage può usufruire di vantaggi per quanto riguarda il pagamento del bollo e la stipulazione dell’assicurazione, in quanto essa non può essere trattata come una comune moto che si usa normalmente sulla strada, in quanto essa potrebbe avere un valore storico non indifferente e anche economico, e può essere mira di collezionismo. Quindi non può essere trattata, dal punto di vista burocratico, come una comune moto.
Per l’iscrizione ai registri, si può scegliere tra l’ASI (Auto storiche italiane) oppure l’FMI (Federazione moto italiane).
Come prendersi cura dei motocicli d’epoca
Ovviamente una moto d’epoca ha bisogno di attenzioni particolari, avendo un valore storico ed economico non indifferente. Se si è in possesso di uno o più esemplari di questa categoria, bisogna prima di tutto vedere le condizioni del veicolo, se nel senso ha bisogno di un restyling o se si è mantenuta bene negli anni.
Se non si è esperti sull’argomento, per valutare le condizioni di una moto antica bisogna rivolgersi a dei professionisti, che possono stabilire con esattezza se ha bisogno di un intervento mirato o di un restyling completo. Non basta rivolgersi a un meccanico o a un carrozzerie, perché magari questi non conoscono la categoria di veicoli nello specifico. Serve proprio un esperto conoscitore dei modelli storici.
Ogni esperto, però, può essere unicamente specializzato in una marca di moto specifica. In questo senso la manutenzione del motociclo deve essere specializzata per il proprio modello, in quanto ognuno di questi a delle particolarità che lo rendono unico. È bene rivolgersi sempre a dei professionisti, ma anche il proprio contributo è fondamentale: bisogna lucidare il veicolo, con prodotti specifici, e ogni tanto accendere il motore e compiere un giro, così da non lasciarlo troppo fermo in garage.
Bollo moto d’epoca: le informazioni
Il bollo della moto, come quello dell’auto, è la cosiddetta tassa di possesso di un veicolo. Il costo di esso dipende dalla potenza della moto, espressa in Kw, e dalla classe di omologazione dello stesso.
Per quanto riguarda le moto d’epoca, ovvero con età superiore ai 30 anni, il pagamento del bollo è esentato, ma bisogna avere il certificato che attesti la storicità della moto, che viene dato da ASI, FMI o da altre associazioni di veicoli storici.
Se la vostra moto ha un’età compresa tra i 20 e i 29 anni, il pagamento del bollo è il 50% di quello normale, ovvero quello che si pagherebbe per una moto più nuova, anche se rimane ferma e non viene usata.
Inoltre, anche la carta di circolazione del veicolo deve essere aggiornata se la vostra moto viene certificata come storica. In questo senso ci sono delle tasse da pagare alla motorizzazione civile. Bisogna poi pagare una tassa annuale per poter essere registrati in un registro di veicoli storici.
Assicurazione moto d’epoca: in cosa consiste
Anche l’assicurazione di una moto d’epoca è diversa rispetto ai veicoli nuovi. In primis il costo è decisamente inferiore. Per stipularla basta rivolgersi a una qualsiasi assicurazione, quella di fiducia, e capire se ci sono delle polizze specifiche per i veicoli storici.
Altri vantaggi di queste polizze è che hanno la guida libera, cioè tutti le possono guidare, e la classe di merito fissa. Si può anche procedere richiedendo un preventivo online sul sito internet dell’assicurazione e vedere con i propri occhi il costo di essa.
Se si possiedono più veicoli storici, esistono delle polizze “garage” che possono comprendere anche la totalità dei veicoli storici in vostro possesso.
Fonte foto: https://pixabay.com/it/photos/vintage-bici-vecchio-moto-veicolo-1283299/