MotoGP, Jorge Lorenzo: "Valentino Rossi mi umiliò nel 2009"
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Direttore: Alessandro Plateroti

MotoGP, Jorge Lorenzo: “Valentino Rossi mi umiliò nel 2009”

Jorge Lorenzo

MotoGP, il rapporto tra Valentino Rossi e Jorge Lorenzo non è mai stato idilliaco, lo spagnolo racconta le fasi salienti.

Valentino Rossi e Jorge Lorenzo sono stati, due campioni che hanno segnato il motociclismo nella MotoGP, ovviamente con i dovuti carichi per il primo nel rispetto del secondo rider. I due non si sono mai presi bene, mai amici, nemmeno nello stesso team.

Lorenzo ora commentatore di DAZN Spagna ha voluto raccontare le fasi salienti della sua carriera, partendo da quella ultima curva di Barcellona nel 2009, anno dell’ultimo mondiale di Rossi: “Valentino Rossi mi umiliò, approfittò della mia inesperienza per sorpassarmi in quella curva”, ha rivelato Jorge Lorenzo. “Cosi facendo, forse mi fece perdere quel campionato, perché se avessi vinto quella gara avrei avuto più possibilità di batterlo”.

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Jorge poi con delusione racconta il rapporto con la Yamaha con Rossi nello stesso team: “Cosa non mi andava bene? Nel 2015, quando vinsi il titolo, in Yamaha non erano molto espansivi. In un certo senso era normale perché si crearono molte polemiche e questo rovinò lo spirito di squadra, ma ognuno di noi doveva badare ai propri interessi. La Yamaha era più interessata alla vittoria di Valentino per una questione mediatica”.

Rossi Valentino
Rossi Valentino

Lorenzo racconta anche l’approdo nella Ducati MotoGP nel 2017: “Mi mancava la motivazione, la sfida di vincere con un’altra moto. Conoscevo benissimo Gigi Dall’Igna, sapevo che prima o poi avrebbe progettato una moto molto competitiva. Sarebbe andato tutto per il verso giusto se avessimo avuto più tempo a disposizione. Se avessi vinto prima, avrei rinnovato”, questa l’analisi del centauro spagnolo.

Conclude parlando dei difetti che forse ne hanno limitato la carriera: “Ero un gran lavoratore, ma andavo a letto molto tardi. Se fossi andato a letto due ore prima, avrei ottenuto risultati migliori. Con più ore di sonno avrei avuto più energia per vincere le gare e non sarei arrivato secondo in molte occasioni. Quello era il mio unico punto debole. Tante distrazioni mi facevano andare a letto troppo tardi. Il cellulare è lo strumento che ti causa distrazione”, conclude l’ex campione spagnolo.

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ultimo aggiornamento: 24 Marzo 2022 18:35

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