A partire dal 2035 sarà davvero vietata la vendita di vetture dotate di motore a combustione? Ecco cosa ha predisposto l’Ue.
Recentemente erano emerse delle indiscrezioni secondo le quali, entro il 2035, l’Unione europea avrebbe bandito in via definitiva i veicoli con motore a combustione, alimentati da carburanti fossili. Questa esigenza nasce dalla necessità di ridurre al minimo l’inquinamento, che sta causando un importante innalzamento delle temperature.
Sembra però che alcune notizie siano state travisate. In realtà l’Unione europea non ha vietato in maniera esplicita la vendita di auto alimentate a combustibili fossili per il 2035. In questo frangente la legislazione introdotta dall’Unione europea il 10 febbraio 2023 non risulta avere valore di approvazione dell’atto in legge.
Si tratta infatti di un’approvazione che arriva da parte del Parlamento europeo. Secondo quanto redatto all’interno del documento UE C(2023)1086, le nuove disposizioni della Direttiva europea sulle energie rinnovabili introdotte consentiranno l’uso di “carburanti per trasporti liquidi e gassosi rinnovabili di origine non biologica e carburanti a base di carbonio riciclato”.
In questo senso l’Unione europea consentirà l’uso di idrogeno liquido e gassoso ed anche di combustibili sintetici ottenuti dal carbonio presente nell’atmosfera, sintetizzato poi con idrogeno verde. Ciò significa quindi che la costruzione e vendita di motori alimentati a combustibili fossili sarà consentita anche oltre il 2035, a patto che il combustibile sia di tipo carbon neutral. Secondo quanto stabilito, il processo di sintesi dovrà rispettare standard di emissioni nette di carbonio che ammontano a zero.
Il documento
Secondo quanto appreso nell’ultima documentazione ufficiale relativa al divieto di vendita di auto a combustibili fossili entro il 2035, “l’uso continuato di carburanti per trasporti liquidi e gassosi rinnovabili di origine non biologica e di carburanti a base di carbonio riciclato che contengono carbonio da carburanti non sostenibili non è compatibile con una traiettoria verso la neutralità climatica entro il 2050 in quanto comporterebbe la l’uso continuato di combustibili non sostenibili e le relative emissioni. Pertanto, la cattura delle emissioni da combustibili non sostenibili non dovrebbe essere considerata come un metodo per evitare le emissioni a tempo indeterminato.”
Inoltre “le emissioni derivanti da processi industriali o dalla combustione di combustibili non sostenibili, dovrebbero essere evitate, anche se potrebbero essere catturate e utilizzate per produrre combustibili liquidi e gassosi rinnovabili per il trasporto di origine non biologica e riciclati combustibili a base di carbonio”.