Motorino avviamento: come funziona e a cosa serve
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Direttore: Alessandro Plateroti

Motorino avviamento: come funziona e a cosa serve

Motorino avviamento

Alloggiato all’interno del sistema di avviamento, il motorino può essere elettrico, pneumatico o idraulico; la sua funzione è quella di innescare i motori a combustione interna.

Il motorino di avviamento (‘starter‘ in inglese) è una delle componenti fondamentali del sistema di avviamento dei motori a combustione interna. Esso, infatti, pur essendo un dispositivo di dimensioni contenute, è deputato all’innesco del propulsore, mediante la trasformazione dell’energia elettrica della batteria nel moto rotatorio che consente al motore di raggiungere un regime tale da funzionare autonomamente. Di seguito, vediamo come funziona e cosa fare nel caso di verifichi un guasto o un malfunzionamento.

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Com’è fatto il motorino d’avviamento e come funziona

Dal punto di vista tecnico, il motorino avviamento può essere di tre tipi, a seconda del tipo di funzionamento: elettrico, pneumatico e idraulico.

Il motorino elettrico è quello che gode di più ampia diffusione, in quanto è presente su quasi tutti i motori alimentati a benzina e su quelli a diesel di piccola e media cilindrata. Esso è costituito da un magnete permanente oppure da un motore elettrico a corrente continua dotato di solenoide di avviamento. Quando la corrente elettrica proveniente dalla batteria dell’auto viene applicata al solenoide (di solito ciò avviene tramite un innesco governato dalla chiave di accensione), questi aziona una leva che spinge all’infuori il pignone sull’organo di trasmissione, incastrando il primo nella corona dentata del volano del motore.

Nel frattempo, il solenoide chiude il circuito ad alta tensione del motorino, così che questi cominci a girare; una molla presente nell’alloggiamento del solenoide tira via il pignone dalla corona dentata, disinnescando il motorino d’avviamento.

Motorino avviamento
Motorino avviamento

Gli starter di tipo pneumatico, invece, sono meno diffusi; vengono istallati per lo più su motori diesel di grossa cilindrata, oppure sui veicoli commerciali (ed anche nelle turbine a gas). Il funzionamento di questo dispositivo è abbastanza semplice: tramite una camera di pressione, viene azionata una turbina; quest’ultima, grazie ad una serie di ingranaggi di riduzione, mette in moto la corona dentata del del volano del motore, in maniera non dissimile da un motorino di avviamento elettrico.

Il motorino idraulico è il meno diffuso; pur essendo molto affidabile e sicuro, in quanto in grado di operare anche ad alte temperature, viene adoperato solo in alcuni motori diesel (tra i sei ed i sedici cilindri); gli altri utilizzi non sono legati alla trazione dei veicoli terrestri.

Motorino avviamento guasto: sintomi e cause

Poiché svolge un ruolo a dir poco fondamentale per l’accensione del motore, il motorino d’avviamento va tenuto d’occhio costantemente, alla ricerca dei sintomi che potrebbero tradire un guasto oppure un malfunzionamento.

Un motorino avviamento difettoso o non funzionante può essere dovuto a varie cause. Una di queste è la batteria scarica: in tal caso, una volta girata la chiave all’interno del comando di accensione, nonostante il quadro della strumentazione si illumini, si sente solo un lieve fruscio.

Qualora, invece, il motorino produca un picchiettio battente, il guasto riguarda l’elettromagnete che, non funzionando più in maniera ottimale, provoca dei cali di tensione, impedendo al meccanismo di azionarsi nella maniera corretta. In altre parole, il motorino di avviamento gira a vuoto perché la calamita è usurata in maniera irrimediabile; questo malfunzionamento può essere anche temporaneo, in quanto dovuto al freddo, all’indurimento del lubrificante o al livello di carica troppo basso della batteria.

Va tenuto presente che lo starter elettrico è un motore in corrente continua, ossia prevede una componente fissa (statore) è una mobile (rotore); un eventuale malfunzionamento, anche temporaneo, può quindi essere dovuto anche all’usura delle ‘spazzole‘, ossia gli organi che, con il loro moto rotatorio, trasmettono l’energia meccanica al motore. Esse possono essere sostituite senza dover cambiare l’intero motorino di avviamento. L’usura di una o entrambe le spazzole (o delle boccole dell’asse) è spesso anche la causa primaria nel caso in cui il motorino avviamento gira lento.

Uno scenario simile è rappresentato dal caso in cui la caduta di tensione non riguardi soltanto il magnete interno al motorino avviamento auto ma l’intero circuito di alimentazione.

Come riparare un motorino d’avviamento

Come già sottolineato, il malfunzionamento dello starter può dipendere anche da cause esterne. Se, ad esempio, la batteria è scarica o non è carica a sufficienza, basterà sostituirla o ricaricarla – a seconda dei casi – per ripristinare la piena funzionalità del motorino di avviamento.

Se, invece, il problema non riguarda il circuito o la batteria, bisogna intervenire direttamente sullo starter. In generale, è possibile sostituire una singola componente (magnete o ‘spazzole’) anche da soli, senza dover portare l’auto in officina da un elettrauto. Di contro, si tratta comunque di un’operazione non semplice per la quale è sempre consigliabile rivolgersi ad una figura specializzata.

Per prevenire guasti improvvisi, con tutti i disagi che potrebbero conseguirne, è bene effettuare una manutenzione attenta e costante del motorino di avviamento. A tal proposito bisogna far controllare le spazzole e le boccole (facendo attenzione ad eventuali segni di usura) così come i collettori, che con il tempo potrebbero essersi ‘ovalizzati’. Fatto ciò, si può procedere a testare il circuito elettrico, ricercando eventuali irregolarità. Infine tocca all’elettromagnete, da sottoporre ad una prova di passaggio della corrente oltre alla verifica dell’usura.

Queste verifiche precauzionali, consigliabili anche in assenza di particolari ‘sintomi’, vanno effettuate quando il veicolo ha percorso circa centomila km oppure l’innesco con chiave è stato azionato tra le mille e le duemila volte.

Quando è necessario procedere alla sostituzione dell’intero dispositivo, bisogna mettere in conto una spesa di alcune centinaia di euro. Al netto delle tariffe imposte dai singoli operatori, va tenuto anzitutto in considerazione il costo motorino di avviamento che, in genere, oscilla tra i 50 ed i 100 euro. Alcuni modelli di marca (come ad esempio gli starter della Bosch) possono costare anche di più, arrivando a sfiorare i 250 euro. I prodotti più costosi sono i motorini compatibili con le auto d’epoca. Al costo della componente nuova va aggiunto quello della manodopera; la spesa può lievitare ulteriormente se, oltre al motorino, si rende necessaria anche la sostituzione della corona dentata del volano del motore: in tal caso si possono spendere anche 200 euro in più.

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ultimo aggiornamento: 25 Giugno 2021 9:15

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