Ci lascia il chitarrista rock Alberto Radius, anche produttore che nello studio di Milano ha prodotto oltre 300 album.
Mitico artista della musica italiana dagli anni ’50 agli ’80, Alberto Radius muore all’età di 80 anni. E’ stato chitarrista, cantautore e produttore, esordito nelle sale da ballo milanesi in cui ha definito ufficialmente il suo sound. Parte col rock, poi passa al blues, fino a modificare il suo stile con il genere progressive e successivamente con quello dance.
La carriera
Nel progetto collettivo con Tony Cicco e Gabriele Lorenzi fonda la Formula 3, caratterizzata da “Questo folle sentimento” di Lucio Battisti. Il suo progetto da solista invece va di pari passo con il primo album che comprende i più grandi nomi della musica italiana.
Radius resta tra le note di “Nel sole” di Albano, e ne “Il tempo di morire” e “Mi ritorni in mente” di Battisti. Poi si modernizza con “L’era del cinghiale bianco”, “Patriots” e “La voce del padrone” di Franco Battiato, affiancandosi anche a Marcella Bella, Alice, Milva, Patty Pravo, Alberto Camerini, Giuni Russo, suonando anche con Stevie Wonder.
Sia le nuove che le vecchie generazioni apprezzano Alberto Radius, ricordandolo con dell’amaro in bocca. Dai Coma Cosa e i Maneskin, fino a Gianluca Grignani che scrive su Facebook: “I ricordi riaffiorano nella mente, momenti di vita e di musica vissuti insieme. Solo qualche mese fa eri qui in studio a stringermi durante l’ascolto di ‘Quando ti manca il fiato’… ed ora è proprio uno di quei momenti in cui il fiato manca davvero. Oggi ci ha lasciati il mio mentore, il mio amico, la mia fonte d’ispirazione… ciao Alberto!”.