Il partito di Aung San Suu Kyi ha chiesto la liberazione della Consigliera di Stato e degli altri leader arrestati dai militari.
NAYPYIDAW – L’arresto di Aung San Suu Kyi e di altri leader politici ha fatto il giro del mondo. Dagli Usa all’Ue, fino all’Onu, critiche all’azione dei militari, accusati chiaramente di aver effettuato un colpo di stato nell’ex Birmania.
“Rilasciate Aung San Suu Kyi”
Il partito della Lega nazionale per la democrazia del Myanmar ha chiesto il rilascio di Aung San Suu Kyi e di altri leader detenuti, tutti arrestati lunedì nel corso del colpo di Stato messo a segno dai militari. “Vi chiediamo di rilasciare tutti i detenuti – si legge nel documento pubblicato su Facebook dal partito – compreso il presidente Win Myint e il consigliere di Stato Suu Kyi“. E la 75enne Premio Nobel per la pace nel 1991 ha esortato la popolazione a non accettare il colpo di Stato, a rispondere e a protestare con tutto il cuore contro il colpo di Stato dei militari, secondo quanto riporta la Bbc.
La situazione in Myanmar
Da settimane proprio i militari sostenevano come le recenti elezioni in Myanmar, vinte dal partito di San Suu Kyi, fossero state contraddistinte da brogli e irregolarità, tra cui migliaia di centenari o minori che risulterebbero tra i votanti. E l’arresto della 75enne è avvenuto proprio poche ore prima della riunione inaugurale del Parlamento recentemente insediato. Tutti i poteri in Myanmar sono stati trasferiti al generale Min Aung Hlaing, capo delle forze armate. La decisione è stata annunciata dall’esercito poco dopo l’annuncio dello stato di emergenza per un anno e della presidenza ad interim affidata al generale Myint Swe, che era uno dei due vicepresidenti in carica.
La legge marziale
Dopo tre giorni di proteste, le autorità hanno istituito la legge marziale. L’Unione europea e la Gran Bretagna chiedono che si riunisca il Consiglio dei diritti umani dell’Onu.
