La Speaker della Camera Nancy Pelosi è atterrata a Taiwan, ora si attende la reazione della Cina che aveva annunciato azioni se ciò fosse accaduto.
Alle 22.42, ora locale, la Spaeker della Camera Nancy Pelosi è atterrata all’aeroporto di Taipei, diventando così il politico americano di grado più alto a visitare Taiwan. Al suo arrivo lo staff di Nancy Pelosi ha rilasciato un comunicato specificando l’importanza della sua visita a Taiwan: “La visita della nostra delegazione a Taiwan onora l’incrollabile impegno dell’America nel sostenere la vivace democrazia taiwanese. Il dialogo con la leadership di Taiwan riaffermano il nostro sostegno al nostro partner e promuovono i nostri interessi condivisi, incluso il progresso di una regione indo-pacifica libera e aperta”. Contemporaneamente Taiwan ha accolto la Speaker americana con un messaggio sull’edificio più alto di Taiwan icona della città, il Taipei 101, che si è illuminato con la scritta “Speaker Pelosi, benvenuta a Taiwan. Grazie. Taiwan ama gli Usa”. Il programma di Pelosi a Taiwan prevede l’incontro con a presidente di Taiwan Tsai Ing-wen per poi fare una visita allo Yuan legislativo, il parlamento locale.
La reazione cinese
Ora si attende la reazione della Cina che aveva intimato agli USA di non procedere con la visita di Pelosi a Taiwan, considerandola come un affronto e un tradimento sulla questione di Taiwan accusando gli USA di essere “il più grande distruttore della pace odierna”, fanno sapere da Pechino attraverso il ministro degli Esteri Wang Yi. La Cina infatti considera Taiwan come parte del proprio territorio. Ed una prima reazione del governo cinese c’è stata con la chiusura dello spazio aereo sopra lo stretto di Taiwan ai voli civili e il decollo di aerei da guerra SU-35 dell’Esercito di liberazione popolare cinese che hanno attraversato lo Stretto di Taiwan riporta la Tv di Stato. Qualche giorno attraverso una telefonata, il leader del partito comunista cinese Xi Jinping aveva ammonito il presidente Usa Joe Biden che avrebbe “salvaguardato risolutamente la sovranità nazionale e l’integrità territoriale della Cina” e che “chiunque gioca con il fuoco verrà bruciato”.
Le proteste del partito filo-cinese e l’attacco hacker al sito del presidente di Taiwan
Ma le azioni non si sono fermate qui. Infatti gli esponenti del partito di opposizione del New Party filo Pechino e che ambiscono all’unificazione della Cina, hanno inscenato una protesta davanti il Grand Hyatt Hotel dove alloggia proprio la Speaker Pelosi. Inoltre un attacco hacker proveniente dall’estero ha mandato in tilt il sito del presidente Tsai Ing-wen e del ministero degli Esteri. Per adesso non sono previste azioni militari da parte di Pechino ma intanto nella mattina di ieri ha fatto sorvolare un gran numero di aerei da guerra dell’Esercito popolare di liberazione vicino alla linea mediana, non è esclusa una escalation rapida nelle prossime ore.