Nella Giornata della Memoria in ricordo vittime delle mafie l’ associazione Libera ha organizzato la manifestazione nazionale a Napoli.
Domenica 20 e lunedì 21 marzo si terranno le manifestazioni per la XXVII Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Le manifestazioni avverranno in contemporanea in centinaia di luoghi in Italia, Europa, Africa e America Latina. Una rete che combatte le mafie sempre più vasta come spiega l’Associazione “si è formata una vasta rete di associazioni, scuole, realtà sociali per un grande percorso di cambiamento dei territori nel segno di Libera tanto che la Giornata è stata riconosciuta ufficialmente dallo Stato italiano, attraverso la legge n. 20 dell’8 marzo 2017″.
L’Associazione Libera è stata fondata da Luigi Don Ciotti nel 1995 si impegna a realizzare percorsi di cambiamento, educazione alla corresponsabilità, campi di formazione, accompagnamento delle vittime e di chi ha fatto scelte forti di allontanamento dal contesto mafioso. “Anche le mafie hanno modificato il loro modo di agire, rendendosi in alcuni casi più nascoste ma più invasive e pericolose per le nostre comunità e la nostra economia. Dunque, l’azione contro le mafie e la corruzione è un’azione che si deve rendere innovativa, capace di leggere la complessità del presente, ricordando le radici della storia e con lo sguardo rivolto al futuro libero che vogliamo costruire”.
Terra mia, lo slogan della Campania che resiste
Un impegno costante che quest’anno torna con lo slogan “Terra mia. Coltura/Cultura“. Un messaggio che vuole indicare l’importanza di prendersi cura della propria comunità locale. Ma sta ad indicare anche “la coltura nella terra e anche nelle coscienze”. Un’attenzione all’ambiente in quanto terra ma anche delle nostre società. La manifestazione di Libera a Napoli vuole essere un segnale per le istituzioni dell’impegno comune contro la corruzione e tutte le mafie.
“Saremo a Napoli per incoraggiare la Campania che resiste, fatta di gente perbene che nelle cooperative sociali, nelle realtà laiche e religiose o anche solo assumendosi la propria responsabilità individuale di cittadini, s’impegna per il bene dell’intero Paese. Il nostro cammino di memoria si rinnova tornando tra le strade cittadine perché c’è bisogno di tutte le energie, le intelligenze e le reti per liberare la città da un potere criminale sempre più forte e violento dopo la pandemia. Occorre fare squadra, metterci in rete, riconnettere Napoli nella lotta contro la camorra, le camorre”.