Approvato il nuovo Patto di stabilità europeo ma l’Italia, di fatto, ha deciso di astenersi dall’Europarlamento.
Il nuovo Patto di stabilità e crescita europeo è stato approvato dal Parlamento Ue nella plenaria di Strasburgo. Al netto del “sì” generale, la posizione dell’Italia è stata contraria con maggioranza e opposizione, stranamente, unite e astenute tanto da generare un pizzico di ironia pure nel commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni.
Nuovo Patto di stabilità: cosa prevede
Il nuovo Patto di stabilità e crescita, approvato in queste ore dal Parlamento europeo, prevede per i Paesi con un debito superiore al 90% del Pil che debbano ridurlo di un punto percentuale ogni anno; i Paesi con un debito compreso tra il 60% e il 90% dovranno ridurlo dello 0,5%. Gli Stati membri dovranno lasciare inoltre un cuscinetto fiscale pari all’1,5% del Pil al di sotto della soglia obbligatoria del 3%; per costituire questa riserva.
Come sottolineato da diversi media, le nuove disposizioni sono meno restrittive rispetto al passato.
Tutti gli Stati saranno chiamati a fornire piani a medio termine entro il 30 settembre al fine di delineere i loro obiettivi di spesa e le modalità con cui verranno intrapresi gli investimenti e le riforme. Da sottolineare come le spese per la difesa saranno considerate un ‘fattore rilevante’ nel calco dei piani di rientro dal deficit.
La posizione dell’Italia
Come anticipato, al netto dell’approvazione del nuovo Patto, la posizione dell’Italia è stata contraria.
Contro la riforma si sono schierati nettamente il M5S e Fabio Massimo Castaldo di Azione, che ritiene le nuove regole “insostenibili” per il nostro Paese. I Dem si sarebbero astenuti per “motivi di politica interna”, avrebbe spiegato il commissario europeo all’Economia Gentiloni. Astenuti pure Forza Italia e Fratelli d’Italia.
La posizione dell’Italia ha generato la curiosa e ironica battuta proprio del commissario europeo all’Economia che ha detto: “Per un giorno abbiamo unito la politica italiana”.