Il 16 febbraio 1999, dopo l’arresto di Ocalan, la comunità curda presente in Europa dà vita a proteste che in alcuni casi sfociano nella violenza.
Il 16 febbraio 1999, giorno successivo alla cattura di Abdullah Ocalan, in Europa si scatenano violente proteste da parte della comunità curda.
L’arresto di Ocalan
Il 15 febbraio, dunque, i servizi segreti turchi fermano il leader del Pkk mentre questi stava raggiungendo la sede diplomatica greca presente in Kenya. Ocalan, dopo essere stato allontanato da Mosca, era giunto in Italia accompagnato da un parlamentare di Rifondazione Comunista, scatenando fortissime polemiche politiche.
Le proteste dei curdi
La notizia ovviamente fece il giro del mondo. Le comunità curde presenti in particolare in Europa fecero sentire la loro rabbia per la cattura di Ocalan. In alcuni casi, le manifestazioni sfociarono nella violenza, con l’assalto a alcune ambasciate.
Detenuto in Turchia
Dopo essere stato catturato a Nairobi, Ocalan è stato condannato a morte il 29 giugno del 1999 per attività separatista armata, considerata come terrorismo da Turchia, Stati Uniti e Unione europea. La pena è stata commutata in ergastolo nel 2002, allorché la Turchia ha abolito la pena di morte. Da allora è l’unico detenuto dell’isola-prigione di İmralı. Nel novembre del 2018 la Corte di Giustizia Europea ha ufficialmente dichiarato che il PKK non è un’organizzazione terroristica ma un movimento politico del tutto legale.