Bujar Fandaj, l’assassino di Vanessa Ballan, era un conoscente intimo della famiglia: “Frequentava casa loro”.
Si fa sempre più intricato l’omicidio di Vanessa Ballan – la 26enne uccisa a Riese Pio X lo scorso 19 dicembre – con le indagini che scovano dettagli sconvolgenti sull’assassino, Bujar Fandaj. Secondo le ultime informazioni emerse, pare che il kosovaro avesse un rapporto stretto non solo con la vittima, ma anche con il compagno Nicola Scapinello e il loro figlio.
Bujar Fandaj “era amico di famiglia”
Bujar Fandaj, il 41enne kosovaro che ha ucciso con 8 coltellate Vanessa Ballan a Riese Pio X, era un amico di famiglia. Non solo conosceva Vanessa, che lo ha poi denunciato per stalking, ma aveva addirittura pranzato a casa sua, insieme al compagno e al figlio.
Secondo quanto emerso dalle indagini, il killer aveva avuto modo anche di lavorare con il fidanzato della vittima, Nicola Scapinello, in quanto quest’ultimo lavora come piastrellista mentre Fandaj faceva il pittore edile.
In diverse occasioni, il kosovaro sarebbe anche andato a fare la spesa con Vanessa, talvolta andando a prendere il figlio dall’asilo. Insomma, una scena quasi perfetta sfociata però in un brutale delitto. Come spiega il procuratore Marco Martani, “saranno le indagini a stabilire il livello di amicizia intercorso tra i due uomini, l’ex amante e il marito”.
Il testimone parla del killer di Ballan
Dietro quelle relazioni apparentemente tranquille, si nascondeva l’ossessione di Bujar Fandaj che da tempo provava nei confronti di Vanessa Ballan. Già prima dei suoi atteggiamenti persecutori, c’erano stati alcuni campanelli d’allarme del comportamento del 41enne.
Come racconta un testimone, il killer della Ballan lo avrebbe avvicinato dopo che lui e Vanessa si erano parlati in un supermercato. “Vanessa mi aveva chiesto dei soldi da cambiare perché le servivano banconote da 5 euro e io come faccio spesso con lei ho accettato di farlo”, racconta l’uomo.
A quel punto il kosovaro ha cominciato a lamentarsi alla cassa, così non sopportandolo più il testimone l’ha “mandato a quel paese e lui si è scaldato. Sono uscito e ho raggiunto la mia auto, e me lo sono ritrovato in mezzo alla strada, ha dato una botta sul vetro della macchina“.