Il ministro del Lavoro Andrea Orlando incontra le associazioni e le parti sociali. Dubbi di Confindustria sul metodo. Cassa Covid e licenziamenti i temi caldi.
Proseguono le consultazioni del neo ministro Orlando con le associazioni e e le parti sociali. L’obiettivo è quello di arrivare preparati alla scadenza del blocco dei licenziamenti per trovare una risposta che possa accontentare tutte le parti, quindi imprenditori, lavoratori e sindacati, di fatto.
Orlando incontra le associazioni e le parti sociali
Maurizio Stirpe, vicepresidente di Confindustria, ha espresso perplessità legate al metodo di lavoro, che Andrea Orlando garantisce di voler modificare per incentrare il suo lavoro sull’ascolto e sul confronto con tutte le parti interessate. I presupposti e le intenzioni sono buone, ma sappiamo bene quanto possa essere difficile fare una sintesi di tutte le richieste che arrivano sulla scrivania del Ministro del Lavoro.
Di seguito il post condiviso da Orlando sulla propria pagina Facebook
Il blocco dei licenziamenti
Proprio per quanto riguarda il mondo del lavoro, il blocco dei licenziamenti è uno dei temi caldi, che ha spinto addirittura Matteo Salvini e Nicola Zingaretti ad incontrarsi per fare il punto della situazione. Per Confindustria il blocco dei licenziamenti deve essere selettivo. Devono essere tutelati i lavoratori delle aziende che a causa delle restrizioni non possono operare, mentre le altre aziende devono poter essere libere di muoversi per tornare ad essere competitive e a produrre.
Ad oggi, il blocco dei licenziamenti scade il 31 marzo. Il neo-ministro Orlando ha di fronte a sé settimane di duro lavoro per arrivare a sintetizzare le proposte anche contrastanti che continuano ad arrivare dal mondo del lavoro, dal mondo delle imprese e dal mondo dei sindacati.
La proroga della cassa Covid
Inoltre il blocco dei licenziamenti è accostato ad un altro provvedimento spinoso: la cassa Covid. In molti chiedono la proroga di entrambe le misure. L’idea in effetti potrebbe essere quella di confermare gli aiuti ancora per qualche settimana per poi iniziare a togliere le restrizioni a partire dai reparti più in salute. Questo nella speranza che l’emergenza sanitaria non costringa a rivedere i piani.